Bankitalia taglia le stime del Pil. La proiezione centrale della crescita – si legge nel bollettino economico – è pari allo 0,6% quest’anno, 0,4 punti in meno rispetto a quanto valutato in precedenza.
Le previsioni sono nel 2020 e nel 2021 rispettivamente dello 0,9 e dell’1%, ma i rischi per la crescita sono al ribasso.
“In Italia, dopo che la crescita si era interrotta nel terzo trimestre, gli indicatori congiunturali disponibili suggeriscono che l’attività potrebbe essere ancora diminuita nel quarto”, dice ancora Bankitalia. E se si verificasse, una simile possibilità equivarrebbe a una recessione tecnica.
Giù anche i consumi delle famiglie: “Nel terzo trimestre, in graduale rallentamento dall’inizio dell’anno, sono scesi dello 0,1 per cento rispetto al periodo precedente”. Banca d’Italia aggiunge che “gli indicatori congiunturali più recenti suggeriscono che negli ultimi tre mesi dell’anno l’andamento dei consumi si sarebbe confermato debole, in linea con le più recenti dinamiche del mercato del lavoro”.
Col segno meno anche gli investimenti diminuiti dell’1,1% nel terzo trimestre e si aspetta un rallentamento dei piani d’investimento delle imprese anche per il complesso del 2019.