Tutto va liscio, almeno adesso, all’isola del Giglio. Mentre al quartier generale di Costa Crociere si trema, le operazioni sul relitto continuano senza intoppi. Già nelle scorse settimane la voce di un possibile intervento di Carnival, la multinazionale americana del turismo che controlla la società di navigazione genovese, era stata insistente. Il naufragio della Concordia sulle secche della Gabbianara aveva minato la fiducia dei consumatori nei confronti della compagnia, ma le prenotazioni non avevano registrato un calo ed ogni provvedimento da parte di Carnival era stato procrastinato. Dopo l’incidente occorso alla Costa Allegra, invece, le cose sarebbero cambiate e la multinazionale americana sembrerebbe intenzionata ad intervenire. A piazza Piccapietra, sede dell’armatore Costa, si trema però anche perché si avvicina il giorno dell’incidente probatorio sulla scatola nera della Concordia, che contiene le registrazioni dei dialoghi avvenuti in plancia e nella sala macchine. Sabato 3 marzo, per permettere alle centinaia di persone attese al Teatro Moderno di Grosseto di presenziare all’udienza, il Comune maremmano ha anche deciso di chiudere una scuola. Il Liceo Rosmini, infatti, è ubicato nei pressi della sede del processo e si è optato per la chiusura per evitare fastidi agli studenti. Anche il traffico cittadino subirà delle modifiche, con 5 strade e 2 piazze chiuse alla circolazione già dalla giornata di giovedì 1 marzo. Agli atti dell’inchiesta, intanto, è stata depositata anche una ricostruzione della lancia con cui il capitano Francesco Schettino si mise in salvo la notte del 13 gennaio. Assieme a Schettino sull’imbarcazione di salvataggio vi sarebbero stati, secondo la ricostruzione degli inquirenti maremmani, anche il timoniere, l’allievo Stefano Iannelli, alcuni membri dell’equipaggio ed il secondo ufficiale Stefano Ursino. Con il disegno della lancia con cui il capitano si mise in salvo abbandonando circa 300 persone a bordo della nave che si inclinava inesorabilmente verso il Giglio, il procuratore grossetano Francesco Verusio spera di convincere i giudici che quella notte Schettino non cadde casualmente in una lancia, ma che vi salì per salvarsi la pelle venendo meno ai suoi doveri di capitano.
Continuano senza intoppi le operazioni di defueling
Sul fronte dei rilevamenti ambientali condotti da Arpat ed Ispra, non si rilevano notizie di inquinamento. Sono positive anche le notizie che vengono dagli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, secondo i quali il relitto non avrebbe subito, in questi giorni, movimenti significativamente differenti da quelli registrati in precedenza. Le buone condizioni meteo-marine hanno permesso ai tecnici della Smit & Neri di procedere senza intoppi nelle operazioni di defueling. Nel pomeriggio di ieri, 28 febbraio, sono stati svuotati altri 3 serbatoi della zona di poppa della Costa Concordia ed il carburante estratto dal relitto, 33 metri cubi di gasolio, sono stati trasferiti sulla nave cisterna Elba, che ha già lasciato le acque del Giglio. Concluso il defueling in questi 3 serbatoi, i tecnici della società olandese incaricata della rimozione del carburante presente nel relitto hanno iniziato la flangiatura degli ultimi 3 dei 9 serbatoi di poppa e dalle prime ore della mattina di oggi, 29 febbraio, il pontone Meloria verrà di nuovo avvicinato alla nave semisommersa. Sul fronte della ricerca dei dispersi, infine, continuano le esplorazioni dei corridoi del ponte 4 della nave da crociera da parte del personale subacqueo dei Vigili del Fuoco e dei sommozzatori in assetto da palombaro leggero della Guardia Costiera e della Marina Militare. Per il momento, però, nessuna nuova sui 7 corpi che risultano ancora dispersi.
Foto: www.protezionecivile.gov.it