Svolta “sexy” al grande salone della ceramica di Bologna

Cersaie24 si apre lunedì 23 settembre con il ministro dell’Ambiente

Sexy. Parola magica, evocativa di una quantità di seduzioni che non si limitano all’ovvio e immediato accenno, un po’ grossier, agli affari di sesso ma a qualsiasi impresa che abbia odore di seduzione. Detto questo e, pur abbracciando tranquillamente un ampio e irrituale orizzonte di significati, la novità desta un qualche stupore. Il fatto è che questa volta l’accattivante termine  si estende fino alle piastrelle usate come materiale architettonico e di arredo. Non si era mai visto, eppure ci provano le piastrelle del gruppo Romani che in provincia di Reggio Emilia produce  i brand Serenissima, Cir Manifatture Ceramiche, Cercom Ceramiche, Cerasarda, Isla Tiles e Verde. L’intenzione è sedurre i frequentatori del  Salone internazionale della ceramica per l’Architettura e per l’Arredobagno di Bologna,  dove dette piastrelle vanno in mostra al grido  di “Tiles are sexy”, le piastrelle sono sexy. Come recita la nuova loro bizzarra campagna pubblicitaria.

La svolta sexy, se ben analizzata, ci fornisce due notizie. Una, che il mondo del mercato è cambiato e che non basta più presentarsi alla sua ribalta con prodotti belli e buoni, ma che ormai più che un oggetto si vende un sogno, un incantamento, un’idea. E, due, chissà cosa non farebbero le aziende del settore per conquistare un posto di rilevo dentro il salone bolognese di Cersaie e conquistare i suoi appetibili frequentatori, tra cui tutti i progettisti di grido.

 Forse a livello di massa si conoscono più facilmente i saloni dove si mostra moda, ovvero ciò che veste le donne e gli uomini, perché più estesamente pubblicizzati e anche perché  gli abiti sono immediatamente più attraenti delle piastrelle. Ma le piastrelle hanno un ruolo determinante nel carattere e la funzionalità degli spazi pubblici e privati –  case, palazzi, piazze – dove le donne e gli uomini di cui sopra vivono, lavorano, faticano e  si divertono. Dunque  il loro colpo estetico e pratico  è forte e proprio del loro effetto si occupa storicamente il salone  di  Cersaie a Bologna, la più importante fiera del settore e punto internazionale di riferimento internazionale, promossa da Confindustria Ceramica in collaborazione con BolognaFiere,  che va in scena, alla sua 41* edizione , dal 23 al 27 settembre. Li’ sono diretti, non solo le piastrelle sexy, ma tutti i brand più importanti e innovativi che producono piastrelle e ceramiche per l’architettura e arredi per il bagno.

In cinque giorni, quanto durerà Cersaie24, che si apre lunedì 23  con il convegno “Transizione energetica e competitività internazionale per la ceramica italiana” e con gli interventi del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e del presidente di Confindustria Emanuele Orsini e si chiude il 27 dello stesso mese, ospiterà le aziende leader di piastrelle, ceramiche per l’architettura e bagni, provenienti da tutto il mondo. Le imprese  incontreranno a Bologna i professionisti internazionali del design e della progettazione e mostreranno loro in anteprima le future tendenze e le soluzioni innovative nei loro settori. Ma il salone offrirà anche un appuntamento culturale nello spazio battezzato The Square che, al centro della fiera, allude all’ architettura storica della città dotta (Bologna), progettato dall’architetto Dario Curatolo secondo l’ispirazione dell’architettura bolognese, tra portici e un’arena modulabile fino a  200 ospiti, oltre al maxi schermo dedicato al concorso internazionale di architettura “Tile Competition”. Non manca neanche la libreria dedicata al design.

 All’interno di The Square si dipana il programma culturale “Costruire, Abitare, Pensare”,  ma il suo clou, giovedì 26 settembre,  ovvero la Lectio Magistralis dell’architetto giapponese Riken Yamamoto, Premio Pritzker 2024,  uscirà dal salone per andare in  città dove si terrà alle 11,00 nella sala Europa del Palazzo dei Congressi. (Programma su https://www.ingenio-web.it/articoli/cersaie-2024-il-programma-culturale-l-offerta-formativa-e-gli-eventi-da-non-perdere/).

D’altra parte, Cersaie, che raccoglie, oltre alle aziende,  professionisti della distribuzione, architetti, designer di interni, progettisti e grandi società di costruzione dai cinque continenti, parla non solo di design, di tecnologia e di materiali innovativi, che pure rappresentano il fil rouge che unisce tutti i prodotti esposti, ma anche dello  stile innovativo che devono avere gli spazi stessi di un moderno polo espositivo. Non a caso il salone costituisce il primo dei radicali interventi che BolognaFiere ha avviato per rinnovare il quartiere fieristico della città .

La prestigioso fiera bolognese  rappresenta dunque un tempio  dell’innovazione a tutto tondo. Ma anche un preciso momento di rinascita per un settore che, nonostante le recenti sfide economiche e i rallentamenti del mercato, continua a dimostrare di resistere pur nelle difficoltà  e una grande capacità di adattamento. Dopo il grande successo del 2023 in cui sono arrivati circa 100mila visitatori, di cui 47mila dall’estero, l’edizione di Cersaie del 2024 presenta 606 brand provenienti da 25 paesi, di cui il 38% dall’estero che si propongono di offrire  una panoramica completa su piastrelle, mobili, sanitari e accessori per il bagno, ma anche un’occasione per riflettere sullo stato del settore e le sfide future.

 Il tutto, in 15 padiglioni su un’area di 145 mila metri quadrati, scoprendo un ecosistema variegato di design e materiali in cui le piastrelle, sexy o no, rimangono protagoniste, occupando il 55% dello spazio espositivo, seguite dall’arredo per bagno, le superfici non in ceramica e le aziende per la posa della ceramica. In primo piano, il concetto di “spazio architettonico“ e le sue  molteplici sfumature che abbracciano non solo l’abitare quotidiano, ma vanno oltre, verso l’interazione  tra persone e ambiente. Con uno sguardo all’edilizia privata come alle esigenze delle aree pubbliche e a soluzioni ceramiche che possano contribuire non solo a creare spazi moderni, ma anche a migliorare la qualità della vita.

Bene, in questo contesto le piastrelle sexy proveranno a sedurre compratori e visitatori dal padiglione 29 con i suoi grandi stand dagli esterni neri ma ravvivati dalle scritte led in rosa, il colore caratteristico della campagna pubblicitaria al femminile che le accompagna in fiera, mostrandone il lungo viaggio per arrivare dall’ argilla a Bologna. Sorprendendo tutti con la definizione più inaspettata, ironica, provocatoria e originale mai apparsa in una fiera del settore, ovvero il termine sexy applicato alla piastrella. Con la  convinzione che dette piastrelle possano impadronirsi del  desiderio dei progettisti, laddove in questo caso sexy significa anche frizzante, audace, provocatorio, divertente, affascinante, smart.  Mentre le immagini del viaggio dell’argilla mostrano non solo i prodotti finali, che sono quelli cui in genere si guarda,  ma anche il gran lavoro preparatorio, dalla scelta delle materie prime alla ricerca sugli impasti, oltre a al gusto e la tecnica  che hanno reso celebre nel mondo questo prodotto della manifattura italiana.  Un saper fare artigiano che, pur in epoca di algoritmi e sul terreno industriale,  riesce a assicurare alle piastrelle salde radici nel loro territorio d’ origine ma anche le  tecnologie che implicano un  futuro brillante e contemporaneo. Sexy, appunto. 

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