Svolta in arrivo per la vigilanza sul prestito sociale delle cooperative: dopo i casi del prestito volatilizzato nei crack delle coop reggiane (e non), il Governo promette di varare entro la fine della legislatura nuove norme che stringono i controlli. Si vuole evitare che i risparmi di una vita, investiti in una cooperativa, possano sparire per sempre, come accaduto in Orion, Coopsette, Unieco e Muratori Reggiolo.
Per Orion e Muratori Reggiolo è stato importante l’intervento del sistema Legacoop, che ha permesso di recuperare una parte dei soldi perduti. Ma i nuovi casi e le difficoltà delle cooperative a programmare nuovi interventi di solidarietà interna, hanno spinto l’acceleratore della riforma sul prestito soci. Ora il Governo è pronto ad introdurre le nuove norme di controllo, attraverso emendamenti presentati dallo stesso Governo al disegno di legge contro le false cooperative attualmente in discussione al Senato.
Lo ha annunciato il vice Ministro dell’Economia Enrico Morando rispondendo ad una interpellanza dell’onorevole Daniele Pesco del M5s.
“Siamo partiti – ha detto Morando – dalla definizione di quattro precisi obiettivi. Il primo: introdurre, con la forza della legge, limiti più severi alla possibilità di raccolta del prestito sociale in rapporto al patrimonio netto di ogni singola cooperativa. Secondo: introdurre un obbligo di mantenimento di una parte del prestito raccolto in forma liquida, almeno il 30 per cento. Terzo: introdurre forme di garanzia per i soci prestatori e la stabilità delle stesse cooperative, che non finiscano con l’assimilare il prestito sociale al deposito bancario, perché il prestito sociale non è raccolta di risparmio modello banche, ma consentano, tuttavia, di meglio tutelare sia i prestatori sia la stabilità della cooperativa. Quarto: fissare obblighi – fissare con la forza della legge e con le relative sanzioni – di informazione, trasparenza e responsabilità in capo sia agli organismi dirigenti delle singole cooperative sia in capo ai rispettivi organi di revisione”.
“Parallelamente – ha detto Morando – si è proceduto ad elaborare le linee guida di un intervento normativo, volto a rafforzare i poteri e l’effettiva capacità di vigilanza del Ministero dello sviluppo economico che, come lei sa, è il Ministero vigilante sulle cooperative, sia sulle cooperative in generale – competenza di tipo, quindi, orizzontale – sia la vigilanza su quelle che raccolgono il prestito sociale, che non sono tutte le cooperative”.
“Quando e come potrebbero essere introdotte le nuove norme? Morando indica un possibile percorso: “Tutto ciò potrebbe e dovrebbe, secondo il Governo, trovare manifestazione in una precisa proposta del Governo di integrazione, tramite emendamenti presentati dal Governo stesso, del disegno di legge attualmente in discussione al Senato per il contrasto alle false cooperative”.
“Ecco – spiega Morando – l’idea sarebbe, sulla base di questa elaborazione ormai compiuta, di presentare delle proposte di integrazione di quel disegno di legge per affrontare sia il tema della vigilanza e del suo rafforzamento sia il tema della regolazione, diversa dal passato – quindi, dandole forza di legge – del prestito sociale, con l’obiettivo di giungere, entro gennaio, all’approvazione definitiva di un sistema coerente di regole per la gestione del prestito sociale capace di fare in modo che ciò che è accaduto nei casi di cooperative andate in default, che avevano prestito sociale, non possa più accadere in futuro”.