Per Reggio Emilia quasi una piccola rivoluzione, come se fosse veramente crollato quel Muro di Berlino abbattuto dalla storia nel 1989 che però è rimasto ben piantato nella testa di tanti reggiani nostalgici del comunismo. In Piazza Prampolini sventola la bandiera ucraina, assente invece quella russa che Putin sta piantando nel Donbas sul sangue di cittadini innocenti e sulle macerie delle città distrutte dalle sue bombe. Ai Giochi del Tricolore, la bella manifestazione che raduna migliaia di ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo dalle città gemellate con Reggio Emilia, c’è anche una delegazione di Zhaporizia. La città ucraina è uno dei luoghi simbolo dell’aggressione russa all’Ucraina. Lì i Russi potrebbero ordire un’altra classica e terrificante operazione di false-flag come già hanno fatto con la diga di Nova Kakovka. Potrebbero cioè fare esplodere la centrale nucleare della città attribuendone la colpa agli Ucraini. Per Reggio una svolta geopolitica non di poco conto, voluta dal sindaco Luca Vecchi, insieme al preannunciato nuovo patto di solidarietà con un’altra città ucraina, Melitopol, temporaneamente ancora occupata dai Russi. Melitopol, per la cronaca, pochi anni fa è stata premiata dall’Unione Europea per il suo impegno multiculturale. Lo diciamo a beneficio dei neneisti (purtroppo ce ne sono tanti a Reggio) che ancora incredibilmente continuano a diffondere sui social la bufala putiniana degli Ucraini “nazisti”. Mentre Putin da un anno e mezzo spara missili su chiese, ospedali, asili e case popolari e riempie l’Ucraina di fosse comuni.
Sventola la bandiera ucraina in Piazza Prampolini
Sventola in Piazza Prampolini la bandiera dell’Ucraina. L’hanno portata ai Giochi del Tricolore i giovani di Zhaporizia, città martirizzata dall’invasione russa. Una svolta geopolitica per Reggio Emilia, che non farà piacere ai tanti neneisti in città.