Con una nota di qualche giorno fa, il Sil-Confesercenti , sindacato librai indipendenti, esprime tutta la sua amarezza “per la presentazione dell’emendamento che ha di fatto cancellato l’opportunità di poter garantire un credito d’imposta per tutti i libri, scolastici e non, ai cittadini”.
“E’ rapidamente svanita la soddisfazione provata quando il Presidente del Consiglio, illustrando la norma che prevedeva 50 milioni di euro per la cultura, sostenne che era un “punto importante” per la diffusione del libro – si legge nella nota diffusa dal Sil – non ci può convincere l’affermazione contenuta nell’emendamento che può bastare un voucher che dà diritto ad uno sconto, anche perché precedenti norme fissano criteri diversi e lo rendono ingestibile.
E’ ancora più inaccettabile che un problema di tale valore non sia passato neppure nella Commissione cultura e sia diventato solo un problema di carattere economico, e come tale deciso in Commissione Finanze. Se questo è il modo di trattare la cultura non si va da nessuna parte”.
Dunque, la richiesta del sindacato non può che essere “un ripensamento in Parlamento con il ripristino del testo originario. Altrimenti la politica degli annunci avrebbe per l’ennesima volta mortificato la cultura”.