Superamento Opg: ecco le soluzioni della Toscana

Firenze – Superamento dell’Opg, l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, queste le soluzioni della Toscana, contenute nella delibera approvata dalla giunta regionale. 

Queste le residenze individuate per ospitare gli internati toscani che si trovano ora nell’Opg di Montelupo:

1. Istituto Mario Gozzini – Località Sollicciano Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
2. Struttura Psichiatrica Residenziale “Le Querce” Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
3. Comunità Terapeutica “Tiziano” Aulla – Azienda USL 1 Massa e Carrara
4. Struttura residenziale “Morel” Ospedale Volterra – Azienda USL 5 di Pisa
5. Modulo residenziale “I Prati” Abbadia S. Salvatore – Azienda USL 7 Siena
6. Modulo residenziale in struttura terapeutico riabilitativa di Arezzo – Azienda USL 8 Arezzo.

Nella delibera si stabilisce anche di impegnare la Asl 10 di Firenze ad eseguire l’analisi di fattibilità inerente la quantificazione e qualificazione degli interventi di adeguamento dell’Istituto Mario Gozzini a Sollicciano (conosciuto come “Solliccianino”), corredandola di cronoprogramma. Di attivare un tavolo regionale congiunto delle autorità coinvolte nel processo di superamento dell’OPG, coordinato dalla Direzione Generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale, con la partecipazione del Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana, del Presidente del Tribunale di Sorveglianza, del Direttore Generale dell’Azienda USL 10 di Firenze ed il supporto dei Settori regionali e territoriali competenti, al fine di garantire la sinergia delle azioni di rispettiva competenza e presidiare il monitoraggio ed il coordinamento degli interventi volti ad assicurare il superamento dell’OPG. Di organizzare c orsi di formazione per gli operatori del settore finalizzati alla progettazione e alla organizzazione di percorsi terapeutico-riabilitativi e alle esigenze di mediazione culturale; riqualificare i dipartimenti di salute mentale, contenendo il numero complessivo di posti letto da realizzare nelle strutture sanitarie; predisporre percorsi terapeutico-riabilitativi individuali di dimissione di ciascuna delle persone ricoverate in Opg.

“Il superamento dell’Opg – afferma una nota della Giunta regionale – è uno degli obiettivi prioritari della Regione Toscana, che in questi anni ha posto particolare attenzione alle problematiche degli internati e detenuti nell’Opg di Montelupo, individuando tra gli obiettivi prioritari dei propri atti di programmazione in ambito sanitario il superamento dell’Opg attraverso percorsi socio-assistenziali e di cura da realizzarsi nell’ambito territoriale”.

Dal 2011 ad oggi sono stati promossi e sostenuti a livello regionale 65 programmi di dimissione dall’Opg, per favorire il rientro degli internati toscani nel territorio di provenienza. I 65 percorsi di dimissione attivati sono stati diretti per il 73% in comunità terapeutiche psichiatriche, per il 9% in comunità terapeutiche per doppia diagnosi, il 14% in residenze sociali e il 4% al domicilio proprio o dei familiari.

Con varie delibere, la giunta regionale ha stabilito il potenziamneto della rete dei servizi territoriali, l’attivazione delle residenze intermedie, la realizzazione di una residenza destinata ad accogliere i pazienti internati con misure di sicurezza detentiva (Rems: residenza sanitaria per l’esecuzione della misura di sicurezza), la formazione professionale e l’aggiornamento continuo degli operatori, l’adeguamento della dotazione di personale, il sostegno dei percorsi di dimissioni per i pazienti internati toscani e per gli stranieri senza fissa dimora.

Ad oggi nell’Opg di Montelupo sono presenti 115 pazienti internati, di cui 49 toscani, il resto da altre regioni. In più, 1 uomo toscano è nell’Opg di Reggio Emilia e 2 donne toscane sono nell’Opg di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova (l’Opg di Montelupo è solo per uomini).

I pazienti di altre regioni verranno presi in carico dalle rispettive Regioni.

La Regione Toscana ha individuato soluzioni innovative, basate su tre livelli:
1° livello: Rete ordinaria dei servizi territoriali
2° livello: Residenze intermedie e moduli
3° livello: Residenza con sorveglianza intensiva

Per quanto riguarda i pazienti toscani, queste le soluzioni individuate:

– per alcuni di loro (14) ci sono percorsi di dimissione in corso;

– per 22, l’Istituto Mario Gozzini a Sollicciano (sorveglianza intensiva);

– 12 andranno nella struttura appositamente realizzata nel padiglione Morel presso il presidio ospedaliero di Volterra (servirà la zona da Massa Carrara all’isola d’Elba) (struttura intermedia);

– 10 nella comunità terapeutica “Tiziano” di Aulla, già funzionante (struttura intermedia);

– 8 a Le Querce, a Ugnano, Firenze (struttura intermedia);

– per l’Area vasta sud sono stati individuati 2 moduli, ciascuno di 4 posti, in due strutture terapeutico-riabilitative a Siena e Arezzo, che entreranno in funzione a ottobre.

 


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