“Beato il mondo che non ha bisogno di eroi” scriveva Brecht. Sì infatti c’è bisogno in questo caso di supereroi. Con la tassazione a cui il cittadino è sottoposto, pagare fino all’ultimo centesimo bisogna davvero avere un grande senso dello Stato. E una forte iniezione di dovere civico. Dare a Dio quel che è di Dio è più facile, trattandosi di merce spirituale. A Cesare quel che è suo invece, scambio più materiale e con scadenze fisse, decisamente più difficile. Ma l’evasione fiscale si sa è una delle piaghe sociali del nostro Paese e le iniziative per cercare di arginare il fenomeno si sprecano.
E così dopo il nuovo redditometro, più preciso ed equo almeno nelle intenzioni, il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi estrae dal cilindro un’altra sorpresa che, detta così, potrebbe anche suscitare un sorriso. Si tratta del varo di un blog www.eroifiscali.it che, in faccia al desiderio sempre più morboso di privacy (caratteristico delle società che hanno molto da nascondere) chiama allo scoperto i contribuenti. E li invita a dichiarare pubblicamente quanto guadagnano. Ovviamente l’invito a questa sorta di “Club degli Onesti” è rivolto particolarmente a chi percepisce certe cifre, importanti diciamo, ma non esclude nessuno. Sbattere in faccia alla società il proprio bel reddito non vuol essere esercizio di sfacciato esibizionismo ma il primo passo verso il giusto pagamento del fisco. E un esempio per chi invece i propri capitali li nasconde non solo alla società ma anche al proprio commercialista.
Di questo non ci sarebbe bisogno, qualcuno potrebbe (non senza qualche ragione) dire: presentare come “eroi” coloro che in fin dei conti fanno il loro dovere, potrebbe risultare di ulteriore sprone agli evasori. Ma insomma ci sta tutto nella campagna “paghiamo tutti per pagare tutti di meno”; la campagna di super Pier ha già ottenuto significative adesioni. E il vicepresidente, ulteriormente ringalluzzito dalle dichiarazioni del cardinal Bagnasco a Madrid e di quelle di Napolitano a Rimini, ha preso forza e coraggio, oltre alla penna, scrivendo al Capo dello Stato delle sue iniziative. Incitandolo a proseguire nella sua campagna di sensibilizzazione alla lotta all’evasione fiscale ed esprimendo il proprio disappunto per la tassa di solidarietà (che comunque pagherà). Una battaglia etica insomma che, come tale, ha ormai il sapore dell’assalto all’arma bianca