Diverse migliaia di persone, con in testa gli amministratori e i poltici, hanno sfilanto nella ventunesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera e da Avviso pubblico assieme al Comune di Reggio.
Un lungo corteo con tanti manifesti inneggianti soprattutto ai martiri dell’antimafia, i giudici siciliani Falcone e Borsellino. C’erano tra gli altri il sindaco di Reggio Luca Vecchi (che ha guidato il corteo dei sindaci reggiani) e l’assessore a cultura e legalità della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio è passato all’inizio della manifestazione prima di partire per i suoi impegni istituzionali.
Presenti anche i familiari di alcune delle vittime di mafia: Mara Fonti, madre del giornalista Giovanni Tizian, il cui marito è stato ucciso in Calabria; Anna Castaldi, sorella di un giovane ucciso a Pianura nel Napoletano; Annarita Rechichi, figlia di un vicepreside ucciso in Calabria.
Migliaia di persone, forse 4mila, hanno così assistito in piazza Prampolini alla lettura dei nomi delle 900 vittime italiane di mafia, ma un numero almeno doppio, secondo gli organizzatori, ha preso parte al corteo che si è snodato per le vie del centro storico della città del Tricolore, prima di arrivare in municipio. La piazza reggiana si è infine collegata con quella “nazionale” di Messina, per ascoltare l’intervento del fondatore di Libera Don Luigi Ciotti.
I parenti delle vittime emiliane sono poi stati ricevuti dal sindaco Luca Vecchi nella sala del Consiglio comunale, mentre il segretario provinciale del Pd, Andrea Costa, ha convocato una direzione del partito per discutere di “nuove iniziative” per la lotta contro le infiltrazioni.
Tra i rappresentanti sindacali che hanno sfilato, anche il leader della Fiom Maurizio Landini che ha ricordato come: “Da sempre siamo al fianco di Libera. Il processo che sta per iniziare qui a Reggio Emilia pero’ non deve riguardare solo i giudici ma far riaccendere dei campanelli di allarme nella società civile e nelle istituzioni, come hanno fatto i sindacati denunciando le irregolarità nel mondo degli appalti”.
La manifestazione cade non a caso il primo giorno di primavera ed alla vigilia del maxi processo contro la ‘ndrangheta “Aemilia” che si celebra dal 23 marzo nell’aula bunker del Tribunale di Reggio.