Firenze – Lo straordinario virtuosismo di Samuele Telari con la sua fisarmonica ha inaugurato la ventesima rassegna di Suoni Riflessi l’Associazione fiorentina che ha proseguito la missione dei cicli di Music a e Cultura sotto l’egida della Scuola di Musica di Fiesole.
Telari ha dimostrato a un pubblico attento e competente la grande duttilità e la capacità espressiva dello strumento popolare in grado di offrire le emozioni e le estensioni timbriche degli strumenti di un’orchestra sinfonica. Il programma ha spaziato da Scarlatti, Mozart e Paganini, per passare da Grieg e arrivare ai contemporanei Cardini e Sciarrino.
La scelta di Telari, trent’anni quest’anno, per inaugurare la rassegna che durerà fino al 26 novembre è espressione dell’attenzione che l’Associazione ha deciso di dedicare ai giovani musicisti. “Perché interessarsi tanto di sconosciuti vincitori di prestigiosi concorsi a Kobe, Baltimora o Adelaide e non interessarsi ai nostri giovani che sono la realtà, la speranza e il futuro?”, ha detto Mario Ancillotti, direttore artistico della manifestazione.
I vent’anni di attività si possono raggiungere “se si riesce a interessare il pubblico non solo proponendo i brani musicali ma anche offrendo loro stimoli per capire la composizione, perché l’arte è comunicazione fra tempi e mondi lontani”, ha detto ancora Ancillotti. La cueva de las manos argentina, graffiti di più di 10mila anni fa è come un grido verso il futuro, parla a noi: “Così anche la musica”.
Il programma 2022 si ispira dunque a questi principi ideati con molta creatività e anticonformismo. Vecchi e celebri musicisti suoneranno con giovani colleghi in quattro concerti dedicati ai Johann Sebastian Bach. La musica si confronterà con le poesie di Sonia Bergamasco, con la storia di Firenze con testi letti da Monica Guerritore e la musica fiorentina (Dallapiccola, Lupi, Bussotti, Zangelmi). Ci sarà un omaggio a Pier Paolo Pasolini nella sezione Suoni rifessi giovani, un insolito incontro fra quartetti e, infine, una mattinata (i concerti si svolgono il sabato pomeriggio e la domenica mattina) dal titolo leggero “e lasciatemi divertire” è curata dal musicologo Alberto Batisti. “La musica si autoderide, gioca, prende in giro se stessa e l’ascoltatore, complici gli esecutori”, ha spiegato Ancillotti.
La rassegna nel tradizionale spazio della Sala Vanni si concluderà il 26 novembre con il concerto dei finalisti del Concorso Internazionale di Interpretazione Musicale “Marcello Puntillo”.
Foto: Samuele Telari