Suonare è umano, interpretare diabolico

Il duo Ghirardini-Rabaudengo “dissona” i classici al Valli

WP_20151009_001 (2)Mirko Ghirardini ai clarinetti e Andrea Rebaudengo al pianoforte hanno offerto, venerdì 9 ottobre nella Sala degli Specchi del Teatro Valli la loro interpretazione del suonare umano.

 

E dove si può dire che la musica risulti particolarmente umana? In quale accezione? A mio parere nella riuscita empatica, un po’ merito dei compositori che hanno composto il pezzo prescelto un po’ merito degli esecutori che ce lo ripropongono.

 

La scelta dei brani, equilibrata e accondiscendente al punto giusto per due esecutori che si trovano a loro agio specialmente nel repertorio contemporaneo, è partita da Brahms – a stringere un occhio ai frequentatori abituali e più conservatori degli eventi concertistici.

 

L’impennata arriva subito dopo con Armando Gentilucci e la sua Selva di pensieri sonanti (e dissonanti). È qui è inevitabile che maggiormente esca lo spirito dei musicisti, silvestri, pensosi e surreali.

Ma ciò che maggiormente incarna lo spirito del tema è senz’altro la Sonata Humana di Derek Bernel da cui prende il tutolo l’intera serata e che di umano ha l’ironia, l’irrazionalità, la voglia di fuga di questo sentire il modo di essere umani oggi.

 

E poi Bernstein, ulteriore concessione al pubblico, in chiusura, armonico e affascinante, eclettico dalle mille anime e dalle molte sensibilità, aereo e onirico, un inno alla vita che grida che la vita è un’avventura eccitante.

 

Il bis da Marc Mellits ha donato la nota commovente e toccante all’umanità rappresentata.

 

Un ampio raggio di sensibilità nel repertorio, ma anche dei due esecutori, che pur ritrovandosi nel loro elemento particolarmente nella parte centrale del concerto (e Bernel ne è l’apice), pur interpretando fisicamente con la loro presenza, con le loro stesse espressioni fisiche, la magia sognante e faticosa dell’esperienza musicale, sanno calarsi nello spirito dei diversi compositori regalando un’esperienza umana e ampia.

 

 

 

Nota di chiusura nemmeno tanto importante: la presentazione introduttiva al concerto non è fondamentale. E se non si ha qualcosa da dire si può pensare anche di non farla.

Total
0
Condivisioni
Prec.
Fabio Bassoli originario di Rolo, ucciso in Francia

Fabio Bassoli originario di Rolo, ucciso in Francia

Si chiamava Fabio Bassoli, 30 anni, era originario di Rolo ma da una decina

Succ.
Pd: malumori marini. I democratici si spaccano sul sindaco della Capitale

Pd: malumori marini. I democratici si spaccano sul sindaco della Capitale

Le dimissioni del sindaco di Roma dividono (più o meno nascostamente) gli animi

You May Also Like
Total
0
Condividi