Firenze – C’è un punto, in particolare, su cui c’è la massima concordanza fra il Sunia, nella specie la sua segretaria regionale Laura Grandi, e il candidato sindaco uscente Dario Nardella, ed è la necessità di far ripartire con piena efficienza la commissione del disagio abitativo. Formidabile strumento per la “gestione degli sfratti”, negli anni scorsi non ha svolto appieno il suo ruolo. Anzi. Ecco di cosa si parla: si tratta di uno strumento previsto dalla legge regionale 75/2012, dove sono presenti tutti gli attori in campo (comune, ufficiali giudiziari, sindacati degli inquilini e dei proprietari, prefettura, tribunale) che, con una ragionata programmazione di un calendario trimestrale, gestisce le situazioni delle famiglie, graduando o prevedendo una soluzione ad hoc per le famiglie sotto esecuzione forzata. Insomma, una commissione che, laddove funziona (ad esempio, Bologna) è di grande aiuto per evitare situazioni senza scampo per le famiglie. E su questo punto, il sindaco uscente Nardella ha dato, come spiega Grandi, il proprio impegno per mettere in moto lo strumento.
L’incontro è avvenuto a seguito della lettera aperta, lanciata proprio su queste pagine (https://www.stamptoscana.it/sunia-lettera-ai-candidati-emergenza-casa-a-firenze-malata-di-overtourism/) dal sindacato degli inquilini ai candidati delle ormai vicinissime amministrative. Altri incontri, con altri candidati sindaco che hanno risposto alla lettera aperta del sindacato degli inquilini, sono già calendarizzati nei prossimi giorni.
Da parte sua, il sindaco ha rivendicato anche il famoso “Piano Casa”, vale a dire il programma che vede impegnati 400milioni di euro per interventi che vanno dal social housing, al contributo affitti, ai cosiddetti alloggi “volano”, vale a dire case di transizione fra una soluzione abitativa e l’altra, ristrutturazioni delle case vuote dell’Erp e nuove costruzioni, nuove regole sulla legalità all’interno delle assegnazioni, senza dimenticare accordi per mutui al 100% per giovani coppie under 30, in collaborazione con Cariparma, ma anche con altri istituti bancari con cui si stanno svolgendo incontri (fra cui Banca Etica). Una sorta di garanzia istituzionale che tende a risolvere il problema dell’apertura dei mutui ai giovani, che come ben si sa vede molto spesso restii i gruppi bancari, considerate le modalità del lavoro giovanile, in gran parte sottoposto alla precarietà o a salari molto bassi. Uno strumento quello della “fideiussione” amministrativa che, rilancia Grandi, “potrebbe essere impiegato con successo anche nei casi in cui le famiglie, pur in grado di pagare il canone, non riescano a mettere insieme i soldi per la caparra”. In questo caso, una garanzia “comunale” potrebbe sbloccare situazioni paradossali in cui si incappa facilmente: il reddito della famiglia è tale da poter affrontare con tranquillità un canone mensile, ma la richiesta di tre mesi e più (arrivando a chiedere in aggiunta anche una fideiussione a garanzia) di caparra può essere irraggiungibile per una famiglia media.
Altro tema caldo toccato nell’incontro, quello dell’overtourism, che impatta direttamente sul nodo mai risolto dell’emergenza casa. “In questo caso – commenta Laura Grandi – oltre ad accogliere con piacere la parola del sindaco che dice che affronterà la questione, molto preoccupante per l’intera città, rilanciamo l’idea di un incontro non solo fra soggetti cittadini, ma anche con rappresentanti regionali e statali che possa trovare gli strumenti per ribaltare una situazione insostenibile. E’ necessario mettere a un tavolo tutti i livelli dell’amministrazione politica del paese perché la questione non è solo comunale, ma richiede interventi anche dell’amministrazione centrale per potere essere risolto”.
Insomma se a Firenze si può fare qualcosa e va fatto, il vero pallino lo tiene in mano Roma, come ad esempio un intervento decisivo sulla tassazione che consenta di tassare i profitti di chi detiene catene di appartamenti a finalità turistiche come profitti d’impresa. “Ovviamente, non si sta parlando del pensionato che affitta le due stanze della madre defunta, o di chi ha una piccola casa e per rafforzare uno stipendio spesso molto basso affitta la stanza del figlio o quella degli ospiti – spiega Grandi – ma di chi detiene decine di unità immobiliari creando quel vortice di profitto in cui rimangono schiacciati canoni, immobili e residenti”. E la città.
Tirando le fila, qualche rimedio deve essere trovato, pena “svegliarsi un giorno e scoprire che la città storica è stata venduta, tutta in mano ai fondi immobiliari, e il cuore di Firenze non pulsa più”.
Infine, accordo anche sul tema, che sta molto a cuore al Sunia, della legalità: “Questa del rispetto delle regole da parte di tutti è una battaglia che va condotta da sinistra – conclude Grandi – legalità e trasparenza assolute, dalle assegnazioni al rispetto delle norme di civile convivenza da parte degli assegnatari, sono l’antidoto alle situazioni del tipo Casal Bruciato (dove sobillati da Casa Pound un folto gruppo di cittadini con minacce e insulti ha cercato di impedire a una famiglia di origine rom di entrare nella casa legittimamente assegnata dal Comune, ndr). Rispettare le regole, ribadisco, serve anche a evitare episodi come Casal Bruciato”.