Perugia – La Procura ha disposto ieri l’autopsia dei 3 sub morti tragicamente domencia scorsa, durante un’immersione agli scogli delle Isole Formiche in Maremma. Bombole e compressore da loro utilizzati saranno oggetto di accertamenti e verifiche tecniche. E’ indagato per il tragico incidente il fornitore delle bombole (in’iscrizione tecnica, spiega la Procura). Il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, nel porgere alle famiglie dei tre uomini le proprie condoglianze: “Tragico incidente, una pagina drammatica”.
Partono oggi gli accertamenti, disposti alla procura di Grosseto, sulle bombole di ossigeno utilizzate dai sub morti alle Formiche di Grosseto e il compressore con cui sono state ricaricate, nonché sui computer che avevano per l’immersione, al fine di comprendere cosa è accaduto domenica nel mare delle Formiche. Sempre oggi hanno inizio le autopsie sulle tre salme. Agli accertamenti anche i i familiari dei tre sub possono assistere con loro consulenti tecnici. Per questo è stato inviato loro dalla procura di Grosseto un avviso relativo all’inizio delle operazioni. Le tre vittime, Fabio Giaimo, 57 anni, anestesista-rianimatore, Gianluca Trevani, 35, ed Enrico Cioli, 37, di Bastia Umbra, erano partiti da Talamone per un’immersione, insieme ad altri sommozzatori.
C’è un indagato per la morte dei tre sub morti, come ha anticipato La Nazione, è il titolare del diving di Talamone, che ha messo a disposizione le bombole. “Nient’altro che un’iscrizione tecnica”, si precisa dalla Procura di Grosseto. Intanto si attende l’esito della perizia sulla strumentazione che registra i dati delle immersioni. Domani ci saranno le autopsie.
“Voglio inviare le mie più sentite condoglianze ai familiari delle tre vittime del tragico incidente delle Formiche. E’ terribile quanto accaduto e certamente le parole non possono aiutare a superare l’inspiegabilita’ di un evento tanto drammatico”. Queste le parole del sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, commentando la morte dei tre sub. “Adesso le autorità competenti cercheranno di comprendere la dinamica della tragedia – ha proseguito -. A volte basta un niente per perdere la vita in mare come altrove. La nostra costa è sicuramente tra le più sicure e controllate in Italia ma questo non è comunque sufficiente ad evitare le tante evenienze imprevedibili. A prescindere dagli esiti degli accertamenti in corso e dal fatto che si trattasse di sub esperti e capaci, tutti quanti siamo comunque chiamati nuovamente a considerare l’importanza che un atteggiamento attento e responsabile puo’ avere nel garantire la nostra sicurezza e quella degli altri. Stiamo vivendo una pagina drammatica della storia del nostro mare che credo, per lungo tempo, rimarra’ viva nella memoria di tutti”.