Studenti occupano l’Ater in via Morgagni, al centro questione abitativa e diritto allo studio

Firenze – Una conferenza stampa alle 11, questa mattina, illustrerà i motivi dell’occupazione avvenuta stamattina, da parte di studenti e studentesse unversitarie, dell’ATER Calamandrei, per denunciare “l’allucinante situazione abitativa di una città come Firenze, similmente a come è già stato fattodagli studenti di altri atenei”.

Nella nota diffusa dal Collettivo d’Ateneo, si spiega che l’edificio, gestito dall’ARDSU Toscana, “è l’ennesima dimostrazione di come manchi in primis da parte di ARDSU e Regione la volontà politica di garantire il diritto allo studio anche a chi non ha i mezzi per potersi permettere di pagare le spese necessarie a intraprendere un percorso di studi.
Nelle stesse condizioni di questo edificio ci sono ben altre due residenze in ristrutturazione per un totale di 654 posti letto non disponibili su un totale di 1785. Riteniamo in ogni caso che le ristrutturazioni siano necessarie, ma il non avere trovato posti alloggio alternativi è la dimostrazione della mancanza di volontà
politica delle istituzioni di garantire il diritto allo studio. Così facendo quest’anno a Firenze ci ritroviamo con 1397 studenti rimasti fuori dalle residenze anche se risultati idonei e vincitori di graduatoria, nonostante gli stringenti criteri del DSU, senza contare chi visti i numerosi ostacoli e i miseri sussidi non prova neanche ad intraprendere un percorso di studio universitario”.
Sotto accusa anche alcune politiche di sostegno, come le alternative costituite da “miserabili contributi affitto che di fatto non possono e non devono ingrossare le tasche di privati coinvolti nel mercato immobiliare con soldi pubblici che potrebbero essere destinati alla costruzione di nuove residenze”. Oltre a mettere in uce “i decennali tagli, esternalizzazioni e privatizzazioni del settore pubblico”.
“Se da un lato ci vengono richieste cifre assurde come 400 € al mese per una stanza, in un mercato immobiliare drogato dalla turistificazione, in cui ormai non solo gli studenti, ma anche gli abitanti sono strozzati dal caro affitti, dall’altro ci vengono proposte come soluzioni stanze in studentati privati, destinati a ricchi studenti visti i costi, che si aggirano sui 1000 € mensili non accessibili alla maggior parte della popolazione studentesca. Studentati privati che diventano sempre più numerosi nella nostra città con un totale di quasi 10 (considerando quelli già aperti e quelli in costruzione) a discapito di quelli pubblici che sono fatiscenti e i cui posti non aumentano”.
Poca fiducia dunque nelle scelte dell’ARDSU, che secondo gli studenti “sono sugli stessi binari delle decisioni governative, tra le quali quella di utilizzare i fondi del PNRR per finanziare la costruzione di studentati privati di cui solo una parte avrà diminuzioni di costo per studenti borsisti e solo per pochi anni,
finanziando così la costruzione di numerosi edifici dalla tassazione agevolata”.
Gli studenti mettono in luce che “Il diritto allo studio è già carente da anni e infatti, se non consideriamo i 100 posti contentino derivati dalla cessione di terreni a CampusX, l’ultimo studentato aperto dal 2015 ad oggi è lo Studentato Autogestito – PDM 27 nato dalla mobilitazione di studenti e studentesse che, buttati fuori dalle residenze per una riforma che li considerava più ricchi sulla carta anche se non lo erano, decisero di occupare un immobile pubblico abbandonato da anni. Da quel momento lo studentato ha dato un alloggio gratuito e la possibilità di organizzarsi per lottare a centinaia di studenti che sono stati e continuano ad essere esclusi dal DSU.
“Per tutto questo – concludono – pensiamo che quest’occupazione simbolica non si debba limitare ad un atto di denuncia, ma possa essere un momento in cui
riconoscerci e organizzarci in quanto studenti nella stessa condizione per pretendere una veloce riapertura degli studentati in ristrutturazione, soluzioni alternative per i posti indisponibili a causa di lavori, un aumento delle residenze pubbliche e la cessazione di ogni forma di finanziamento pubblico che vada ad aumentare i profitti dei privati. La nostra lotta non si esaurirà certo qui e per questo invitiamo chiunque a partecipare alla nostra assemblea settimanale che si tiene ogni lunedì al Polo di Novoli e lottare insieme per conquistare i nostri diritti”.
I due giorni in cui verrà tenuta l’occupazione prevede anche un calendario delle attività. A partire da oggi, 24 maggio, dopo la conferenza stampa delle 11,  dalle 14 calcetto, pallavolo, giochi da tavolo per tutta la giornata; alle 17 chiacchierata sul diritto allo studio; dalle 19 aperitivo con karaoke e dj set aperto; dalle 21 proiezione di Fiorentina – Inter.
25/5 – Dalle 8 colazione, calcetto, pallavolo, giochi da tavolo per tutta la giornata; alle 17 chiacchierata sugli studentati privati e sulla gestione urbanistica della città;  dalle 19 aperitivo. Durante entrambe le giornate saranno presenti uno sportello per il diritto allo studio e numerosi posti studio.
foto di repertorio
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