Vogliono andare all'estero, altro che mammoni. Sono i risultati che emergono da i dati dei partecipanti alle selezioni per uno dei 1800 posti messi in palio dall'associazione Intercultura per studiare all'estero. Studenti delle superiori che non vogliono affatto restare a casa con i genitori. E l'opportunità offerta da Intercultura prevede periodi di studio sia per l'intero anno scolastico, che per periodi più brevi.
I numeri: 6300 gli studenti che hanno tentato la selezione. Sono ben il 25% in più dell'anno scorso. Un flusso migratorio tutto italiano e di qualità? Forse. Di fatto i ragazzi non guardano più solo al "mito" forse un po' invecchiato degli Stati Uniti. Sono anche altre, qualcuna a sorpresa, le mete: ad esempio, i paesi latino-americani, che vengono "gettonati" dal 22,1% degli studenti(+1,1% rispetto allo scorso anno), ormai al pari di Canada e Usa. Rimangano alti nelle preferenze i Paesi europei con il 34,6%, ma crescono i Paesi asiatici che si portano al 13,7% delle preferenze con un balzo del 2% in più rispetto all'anno passato. E l'onda "migratoria" si connota per la colorazione rosa: sono infatti in maggioranza le ragazze a fare la valigia, il 64,2% degli iscritti alle selezioni, mentre i ragazzi sono quasi la metà: 35,8%. Di tutto questo si parlerà dal 28 febbraio al 2 marzo in un convegno internazionale che si terrà a Firenze, e che vedrà la partecipazione di esperti da tutto il mondo. Il convegno è organizzato dalla Fondazione Intercultura.
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