Pontedera – Fondazione Piaggio. Inaugurata la scorsa settimana e aperta al pubblico sino al prossimo 12 giugno la mostra personale dell’artista Gionata Gesi in arte Ozmo. L’evento, promosso dal Comune di Pontedera, dalla Fondazione Piaggio in collaborazione con il Centrum Sete Sois Sete Luas è la fase conclusiva del progetto relativo al Laboratorio didattico Street art con Ozmo, Appunti visivi di ragazzi oltre il muro. Un percorso artistico che ha visto gli studenti delle scuole superiori a “lezione” dal Maestro Ozmo. Artista pisano, uno dei massimo esponenti della street art a livello internazionale e pioniere della scuola italiana.
Le sue opere monumentali hanno preso forma nelle principali città del mondo da Londra a New York, da San Paolo a L’Avana. Arte di strada e mostre. Fuori e dentro i musei. Reinterpretando capolavori delle arti figurative, elementi dell’iconografia religiosa e alchemica, pubblicità e guerra, in una visione sistemica dove “è l’ars combinatoria gentile e audace di Ozmo a giocare a sua volta con percezioni e memorie, a essere creatore effettivo di scenari immaginabili e nuove significazioni”.
Nelle realizzazioni di Ozmo non c’è blasfemia ma teatralità e attenta regia, geometrie, cronache della storia recente e passata. Stilisticamente perfetto anche nelle sbavature. Geniale. Rapido nei movimenti del pennello e nel tratteggio, in grado di rendere meraviglioso anche il più ameno muro in poche ore. E di muri con la sua firma ce ne sono stati molti, sparsi ovunque. In particolare a Pontedera sua città natale e poi a Pisa. Nella provincia il giovane writer è cresciuto imponendosi al pubblico. Per poi spiccare il volo verso Milano. Gran parte dei graffiti prodotti, piccoli gioielli, oggi non esistono più. Alcuni sono stati coperti con nuovi graffiti, altri invece da semplici vernici smaltate. Per Stamp abbiamo incontrato il Maestro e amico che ha risposto alle nostre domande.
Com’è stato tornare a lavorare a “casa”?
“Mi ha fatto molto piacere , finalmente una mostra esaustiva in un contesto museale e istituzionale, e poi in provincia si sta bene”.
L’influenza del territorio è rimasta?
“Beh come è scritto nel testo del catalogo della mostra ‘Ozmo abita il contesto in cui si trova ad operare..’ per cui ogni suggestione è un ottimo punto di partenza. Lo scorso anno sono stato 6 mesi in giro per il mondo, oramai cerco di essere globale sopratutto negli stimoli che posso ricevere”.
La tua interpretazione dell’Apocalisse è un libro di storia contemporanea, la fine è già iniziata?
“Certamente, la Creazione soffre le doglie, attendiamo il nuovo inizio post rivoluzione, ringraziando Dio….”
Quanto l’arte di Ozmo è cambiata in questi anni?
“Ci sono state evoluzioni formali ma la radice di fascinazione immaginifica e interrogazione sul potere di quest’ultime permane.”
Il filosofo Cornelius Castoriadis amava dire che noi tutti facciamo parte di uno spazio vuoto. A Piccadilly Circus come a Times Square, nelle ore di punta, ingorghi di milioni di persone immerse in un luogo sociale ma tuttavia completamente isolati dal resto: lo spazio pubblico è riservato ad uso di pubblicità e pornografia. Fino a quando non arriva Ozmo.
Foto: www.pontedera2020.it