Come preannunciato nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale, è stato definito il primo Piano strategico per il turismo e la cultura di Reggio Emilia. A distanza di un anno dall’inizio dei lavori, il piano è stato presentato al cinema Rosebud dal sindaco Luca Vecchi, dall’assessora a Cultura e Marketing territoriale Annalisa Rabitti e da Massimo Feruzzi, vincitore della selezione pubblica e consulente Jfc Turismo e Management.
L’idea guida è la necessità che Reggio Emilia cambi passo: il turismo pleasure può diventare un soggetto attivo significativo dello sviluppo economico della città, per tradizione assestata unicamente sul turismo business infrasettimanale.
Se Reggio si vuole inserire nella mappa turistica è doveroso specificarne il target, che non sarà quello del turismo classico delle grandi città d’arte (non il turismo internazionale delle cavallette di Firenze o di Venezia), ma sarà un turismo curioso, alla ricerca di freschezza culturale e che apprezza lo stile di vita tranquillo e rigenerante di cui Reggio vuole rendersi icona.
Nella complessità di una città dalle più disparate potenzialità – culturali, artistiche, enogastronomiche, sportive, naturalistiche- si pone la difficoltà dell’individuare un segno distintivo di essa che le dia un’identità più esatta.
Reggio Emilia infatti vanta un Nuovo Museo di rilevante valore culturale; Fotografia Europea è una realtà con respiro internazionale; l’arte contemporanea è viva in Collezione Maramotti, Fondazione Palazzo Magnani; i Chiostri di San Pietro e la Torre campanaria di San Prospero, opere di Giulio Romano, sono beni culturali di rilievo risalenti al Rinascimento; il Parco ducale di Rivalta si prospetta come attrattiva anche per un pubblico fuori città. Caratterizzano fortemente la città anche Reggio Children ; l’offerta dei Teatri e di Aterballetto; il Tricolore; Reggio come “la città della bicicletta”; la nuova Arena, che accoglierà eventi musicali e spettacoli di grande richiamo; l’agrifood di qualità; la stazione Av Mediopadana che connette la città ai principali centri urbani italiani ed europei.
Ma non solo: Reggio Emilia è anche la città delle Persone, del dialogo interculturale e fra religioni, della sostenibilità ambientale sociale ed economica.
In sostanza, serve definire un’immagine ad hoc del tutto nuova ed originale che sia in grado di identificare quell’attrattiva che spinge il turista a fare tappa in città. Tale disegno si identifica con “il contemporaneo”, nel senso di frizzante, in grado di rendersi fruibile a tutti, in grado di presentarsi sul mercato ponendo in prima linea l’accoglienza e lo stile di vita che città stessa offre. Reggio Emilia è considerata “città a misura d’uomo” e, in questa dimensione in particolare, assume importanza spiccata il contatto umano. Parliamo anche di città ospitale, aperta alle interazioni sociali e culturali, ponendo il focus sulle famiglie, sulle persone diversamente abili e sulla comunità Lgbt.
Cosa è stato fatto. Il punto di partenza per strutturare il piano è stata la definizione dello stato dell’arte del sistema turistico reggiano, per poter poi delineare gli item primari sui quali costruire la policy del futuro del settore. La base è quindi un’attività analitica di analisi dati dello storico e ricavati ex novo, attraverso un percorso che ha visto partecipi 35 interlocutori di realtà diverse- settore associativo, ambito pubblico, enti, fondazioni, diocesi, sindacati. Sono state effettuate inoltre interviste per la brand reputation della città, comparazioni con città competitor per quanto riguarda la capacità commerciale del sistema ricettivo e la verifica sul livello di internazionalizzazione.
Tra le varie analisi dati, una in particolare si è focalizzata sull’indagare i profili di viaggiatori affini alle proposte di Reggio come città turistica. La statistica mostra come i profili affini rilevati rappresentino il 34% dei profili totali.
La declinazione operativa del piano è suddivisa in tre fasi: sino al 2022; dal 2023 al 2025; entro il 2030. Ogni fase ha caratteristiche peculiari, con focus dell’attività, obiettivi specifici e step operativi.
E’ prevista l’attivazione di un tavolo di coordinamento, che sarà la programmazione operativa, per rendere possibile un nuovo sistema di governo della materia turismo. Il compito primario sarà di garantire l’attività di sviluppo turistico. Sarà organismo specializzato nella gestione e costruzione di ciò che ruota attorno al tema turismo.
Si legge nella relazione di presentazione del piano: “serve la piena e diffusa considerazione del valore che il turismo è in grado di generare, poiché il settore turistico nasce e si sviluppa solo se il contesto nel quale opera ne comprende il reale valore. Non si tratta, infatti, solo di un fattore economico, ma anche della forza che può generare la correlazione tra i cittadini ed i residenti temporanei […] la ricchezza papabile che si sviluppa nelle relazioni interpersonali, la percezione generalizzata che i cittadini hanno della città. Tutti elementi, questi, che seppur impalpabili, agiscono velocemente ed in maniera positiva sul tessuto socio-economico”. E’ necessaria quindi una presa in carico di responsabilità da parte dei cittadini, si propone alla comunità un nuovo cammino in cui la cooperazione è essenziale per la massima resa del piano strategico.