Lucca – Mauro Moretti, attuale Ad di Leonardo-Finmeccanica è stato condannato a sette anni di reclusione a Lucca nel processo della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 . Quella sera un treno merci carico di gpl esplose nella stazione della città versiliese, causando la morte di 11 persone e quella successiva, per ustioni, di altre 21. Moretti è stato riconosciuto colpevole non come amministratore delegato di Fs, ma come ex amministratore delegato di Rfi, la società del gruppo che si occupa dell’infrastruttura ferroviaria.
Tra gli altri imputati sono stati condannati a 7 anni e 6 mesi anche Michele Mario Elia, nel 2009 ad di Rete ferroviaria italiana e Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia e di Fs Logistica. Per tutti gli imputati le accuse andavano, a vario titolo, da disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose.
In tutto gli imputati sono 33, e 9 le società. I condannati sono stati 23, 10 gli assolti. Tra le società assolte anche Ferrovie dello Stato e Fs Logistica, mentre vengono condannate Rfi e Trenitalia con una sanzione di 700 mila euro.
“La sentenza di oggi rappresenta un momento importante per individuare tutte le responsabilià, anche ai livelli più alti”. Questo il commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “Una vera tragedia – prosegue – che sara’ ricordata anche nel tempo, e niente, credo, potrà sanare la ferita arrecata alle famiglie coinvolte, 32 le vittime, e alla città intera. Per quanto questa sentenza risponda alla necessità di giustizia, nessuno potrà confortare fino in fondo o ripagare le persone e un intero tessuto sociale così tragicamenti toccati”.
“La Regione Toscana si è costituita parte civile e ha fatto la sua parte, ascoltando le richieste delle famiglie e intervendo nella fase della ricostruzione. Quando da assessore alla sanità – ricorda Rossi – mi occupai di questa dolorosa vicenda, mi trovai di fronte all’intricata situzione normativa che regola il trasporto merci su ferro e rispetto al quale la sicurezza è messa in secondo piano, mentre le ragioni del profitto e del business stanno al primo posto. Abbiamo ottenuto – continua – la riduzione della velocità dei treni merci nei centri abitati, ma con amarezza constatiamo la permanenza di mezzi inadeguati e non controllati che nel settore delle merci circolano in giro per l’Europa. E’ bene che la giustizia faccia il suo corso – conclude Rossi – ed è altrettanto importante che si con tinui a chiedere più prevenzione.”