E’ ora definitiva la sentenza del tribunale civile di Bologna nei confronti di Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, condannati a risarcire danni per due miliardi, 134 milioni e 273mila euro alla Presidenza del Consiglio e al ministero dell’Interno, per la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. I due ex Nar non hanno presentato appello e i termini sono scaduti.
Condannati definitivamente all’ergastolo per la strage che provocò 85 morti e 200 feriti, Mambro e Fioravanti attualmente sono liberi dopo aver espiato parte della pena. L’Avvocatura dello Stato aveva chiesto ai due il pagamento di un risarcimento da un miliardo di euro per danno «non patrimoniale» e 59,8 milioni di euro per «danno patrimoniale» da destinare alla presidenza del Consiglio e al ministro dell’Interno. Era stato anche presentato un grafico basato su dati Istat che mostrava una caduta nelle entrate derivanti dal turismo nel periodo successivo alla strage ed era stato indicato come perizie simili siano per esempio state fatte negli Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 settembre. La difesa di Mambro e Fioravanti si era opposta alla richiesta di risarcimento sostenendo che nel frattempo è intervenuta la prescrizione, e che l’individuazione e la quantificazione del bene statale «asseritamente leso» sono da considerarsi «assolutamente generiche».
«La gravità di quel fatto», cioè della strage, è «di livello senza pari nella storia dell’Italia», scrive il giudice. E un ulteriore profilo da considerare, si legge in un altro passaggio, «è che ormai, a distanza di 34 anni, può dirsi che tale evento sia rimasto impresso in modo indelebile nella coscienza collettiva della nazione, come un vero e proprio danno permanente».
«È un’ottima notizia – commenta Paolo Bolognesi, deputato Pd e presidente dell’Associazione familiari delle vittime – ora spero che lo Stato si metta dietro a recuperare tutto. Spero che si dia da fare». Per Bolognesi, la scelta di non appellare da parte di Mambro e Fioravanti è dovuta al fatto che «non hanno argomenti. I danni che hanno fatto sono ben oltre i 2,1 miliardi».