Storie di resistenza al Parkinson in una mostra fotografica

Alessandro, dopo la diagnosi, ha deciso di iscriversi ad un corso per diventare clown dottore; Lorenzo ha iniziato a disegnare ed è diventato chef; Valentina è diventata madre di Angelo.

Sono alcune delle 22 storie di persone con malattia di Parkinson protagoniste delle fotografie di Giovanni Diffidenti raccolte nel volume edito da Contrasto e ora confluite nella mostra “NonChiamatemiMorbo”, che dopo aver toccato varie città con oltre 2.500 visitatori arriva ora a Firenze.

La mostra viene inaugurata venerdì 22 ottobre alla Galleria Moretti di Firenze (piazza Ottaviani 19, ore 11) e rimane aperta fino al 1 novembre con ingresso gratuito. All’inaugurazione saranno presenti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’avvocato Paolo Fresco presidente della Fondazione Fresco Parkinson Institute Italia Onlus e Giangi Milesi, presidente della Confederazione Parkinson Italia.

L’allestimento, curato gratuitamente dall’architetto Franco Achilli, prevede 48 pannelli che raccontano storie di persone con il Parkinson, tra cui il giornalista Vincenzo Mollica e lo scienziato Edoardo Boncinelli, immortalate dall’obiettivo discreto di Giovanni Diffidenti.

Scaricando l’app gratuita realizzata per la mostra, è possibile inquadrare l’apposito codice su ogni pannello per ricevere informazioni e far partire il racconto di “Mr. o Mrs. Parkinson” interpretati da Lella Costa e Claudio Bisio. I due attori, con le loro inconfondibili voci, danno vita a una narrazione in cui è la malattia in prima persona che guida il visitatore alla scoperta della vita dei protagonisti degli scatti, dai momenti difficili alle personali strategie di resilienza che ognuno di loro ha saputo applicare nella propria quotidianità.

La mostra, organizzata dalla Confederazione Parkinson Italia e dal Fresco Parkinson Institute Italia, ha l’obiettivo di far conoscere e di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia. “L’attenzione all’uso e alla scelta delle parole è il primo passo di questo progetto”, sottolinea Giangi Milesi. “NonChiamatemiMorbo è infatti un invito rivolto a tutti a cambiare atteggiamento nei confronti della malattia, a partire dal suo stesso nome: il Parkinson non è contagioso, e allora escludiamo dal nostro vocabolario la parola ‘morbo’ che è solo ingannevole!”.

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