Prato – Era il 29 luglio del 1983, quando poco dopo le 8 del mattino, Palermo fu scossa da un boato. Era esplosa una Fiat 126 verde con 100 chili di tritolo davanti alla abitazione del giudice Rocco Chinnici in via Pipitone a Palermo.
Ad azionare il detonatore fu il sicario della mafia Antonino Madonia. Insieme al magistrato restarono a terra altri tre uomini: due carabineri della scorta, il maresciallo Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi.
L’unico superstite fu l’autista, Giovanni Paparcuri. Il ricordo di quella tragica mattina calda e sciroccata tipica delle estati palermitane è ancora vivo nella memoria di Pietro Trapassi, il fratello del caposcorta del giudice Chinnici. E perchè non sia stato vano il sacrificio di chi ha compiuto il proprio dovere fino all’ultimo, (medaglia d’oro al merito civile) e ha tracciato la figura in un libro ristampato dalla casa editrice Apice libri, dal titolo “Caino vive a Palermo”.
Dunque non ha mai pensato di tornare a Palermo
“Si, tante volte e quando ero più giovane. Pensi che dopo la tragedia di mio fratello le Istituzioni ci furono molto vicine e fu allora che pensai di trasferirmi a Palermo, anche perchè quello era anche il desiderio di Mario. Il Capitano di allora mi disse di chiamarlo in qualsiasi momento e quando avessi pronta la valigia, ma poi come spesso succede,non se ne fece niente e sono rimasto in Toscana.”
Cosa direbbe oggi a Mario?
“Ho un grande rammarico, perché anche se vivevo lontano dalla famiglia, mi sentivo spesso per telefono con Mario e non gli raccontai due miei drammatici sogni,che feci pochi giorni prima dell’attentato. Quando seppi della sua tragica fine, rivissi nuovamente quel fortissimo dolore che avevo provato in sogno e per me la morte di Mario è stata viverla due volte”
Che progetti ha per il futuro?
Innanzittutto dare alle stampe il mio ultimo libro,che ho scritto per mandare un mio personale messaggio sul dolore e l’ho dedicato a mia moglie,scomparsa per un male incurabile qualche anno fa. Pensi ho anche il titolo che non dico per scaramanzia,ma spero presto di incontrarla di nuovo per raccontarle una storia triste sì ma carica di fede e speranza.”
In foto lo scrittore Pietro Trapassi che in in colaborazione con l’ARCI diPiazza dei Ciompi e LIBERA, partecipa a conferenze sulla Legalità nelle scuole di Firenze e provincia.E’ socio dell’Associazione culturale “Il Castello” di Prato e della “Camerata dei Poeti” di Firenze e dell’Associazione Culturale LIBERARTE di Sesto Fiorentino.Esprdisce con “Il gelso; nel 2011 vince,un premio al concorso nazionale “ Premio di poesia tarc Pagliara”” Lo scrigno dei Ricordi” II^ edizione, con la poesia “Giorni di Zagara e di Sole”; Pubblica “ I RAGAZZI DEL RIONE ZACCANEDDRI”;con il libro CAINO VIVE A PALERMO, ottiene una Segnalazione di Merito al XXXI° Premio Firenze il 7/12/213, a Palazzo Vecchio, Firenze; ancora nell’agosto del 2014 pubblica con il Consiglio Regionale della Toscana, LA ZAGARA E IL GIGLIO, che viene premiato con la SEGNALAZIONE D’ONORE al XXXII° Premio Firenze, il 6/12/2014, a Palazzo Vecchio.