Stop fondi per contributi affitto, Cgil-Sunia: “Atto contro i redditi medio bassi”

Firenze – La notizia era stata data su queste pagine (https://www.stamptoscana.it/casa-non-solo-sfratti-senza-contributi-affitto-esplode-il-numero-di-famiglie-in-difficolta/), con l’augurio che alla fine la manovra finanziaria del governo avesse trovato una soluzione. Oggi, giovedì 29 dicembre, giunge la nota della Cgil e Sunia, che, davanti all’ormai pressoché ineluttabile realtà della cancellazione dei fondi per i contributi affitto, attacca: “Sta terminando il 2022, un anno che è stato non certo prodigo di attenzioni verso il diritto alla casa e alle politiche abitative in generale. Ma quello che sta succedendo allo scoccare del 2023 è una chiara dichiarazione di guerra a quella fascia di popolazione (la maggior parte di lavoratori e pensionati) con redditi ‘medio bassi’ in affitto. La Legge di Bilancio, in via di approvazione, rischia di favorire gli evasori e prevede la Flat tax per i lavoratori autonomi, ma prevede anche l’azzeramento del contributo all’affitto e alla morosità incolpevole”.

Ecco cosa vuole dire in concreto: “Per esempio, che in Toscana non arriveranno 20 milioni di euro e 22mila famiglie non riceveranno più l’aiuto per pagare i canoni di locazione; si assisterà ad un aumento di sfratti per morosità, in aggiunta alle circa 10mila esecuzioni pendenti nella nostra regione – si legge nella nota, sottoscritta dalla segretaria regionale del Sunia Laura Grandi, da Giancarla Casini, segreteria Cgil Firenze e da Maurizio Brotini segreteria Cgil Toscana – solo a Firenze, le richieste di contributo sono ogni anno più di 3mila e il Comune riesce a far fronte alla maggior parte delle domande prevedendo risorse proprie. Alle nostre sedi iniziano ad arrivare le prime telefonate preoccupate delle persone che solo grazie a questo strumento riuscivano a corrispondere l’affitto: affitti altissimi in tutta la nostra regione, non bisogna mai dimenticarselo. E allora che fare? Intanto alzare la voce e farsi sentire: la mancanza delle politiche legate alla casa sta diventando l’arma per impoverire ulteriormente chi già è più debole economicamente. Tutto il peso ricadrà sui Comuni, che non saranno in grado di affrontare in termini di risorse tale situazione. Chiediamo quindi anche ai Comuni di essere nostri alleati in questa battaglia di civiltà”.

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