Firenze – Dopo l’esperienza di Antropocene, il cinema Stensen distribuisce in tutta Italia un nuovo documentario: un’opera pensata e girata a Firenze, ma al contempo universale nel raccontare la società di oggi.
Si tratta di Marco Polo. Un anno tra i banchi di scuola, il nuovo film di Duccio Chiarini, il regista fiorentino di Short Skin e L’ospite, che stavolta ha portato la cinepresa tra i banchi di scuola.
Un anno di attenta osservazione all’interno dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Firenze, dove più di 1600 studenti, 150 professori e molteplici esperti si muovono ogni giorno per formare i futuri cittadini.
Confronti tra insegnanti sui programmi e sul senso del proprio lavoro, progetti di integrazione che coinvolgono attivamente gli studenti, attenzione alle relazioni e alle emozioni oltre che agli aspetti cognitivi, discussioni sulla storia del Novecento e sull’attualità. Questo e molto altro emerge dal lavoro di Duccio Chiarini, che rappresenta al contempo un film sulla scuola, sull’educazione, sulla società di oggi e sul mondo di domani.
Marco Polo. Un anno tra i banchi di scuola è stato realizzato con il contributo di Fondazione Stensen, Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze, FLC CGIL, Confindustria Firenze ed è distribuito dalla Fondazione Stensen insieme a Valmyn Distribution.
Dal 28 novembre uscirà nei cinema di Roma e di Firenze, a gennaio nelle sale di tutta Italia.
Giovedì 28 novembre ore 21.00 anteprima al Cinema La Compagnia alla presenza del regista Duccio Chiarini e di una rappresentanza del Marco Polo.
Da venerdì 29 novembre in programmazione al Cinema Stensen.
Marco Polo. Un anno tra i banchi di scuola di Duccio Chiarini (Italia 2019, 86′)
A Firenze, nel quartiere periferico dell’Isolotto, nascosto in un grande giardino a pochi metri dalla superstrada, si trova l’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo”. Ogni mattina 150 professori e 1600 studenti varcano le sue porte per affrontare le sfide con cui la scuola li spinge a fare i conti. Le stesse che affrontano ogni giorno milioni di persone nel mondo perché non riguardano soltanto i programmi da insegnare e imparare, ma l’essenza stessa dell’educazione, della cittadinanza, dell’accoglienza. Questo film è un viaggio attraverso quelle sfide.
“La scelta di realizzare un documentario sulla scuola di oggi è stata sin dal primo istante istintiva e naturale per il rapporto di profonda familiarità e gratitudine che ancora nutro verso la scuola pubblica. Sin dalle prime settimane in cui sono entrato dentro all’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Firenze, osservando la cura con cui aule e spazi comuni erano stati resi familiari a tutti, ho avuto la sensazione di essere in un contesto che adulti e ragazzi avevano trasformato assieme in una casa per ognuno” (Duccio Chiarini).