Firenze – La Fondazione Stensen propone una riflessione sul concetto di coscienza umana e la sua evoluzione nel corso degli ultimi secoli, sull’esercizio dell’obiezione di coscienza ieri e oggi, e sulla crescente rivendicazione di nuovi diritti, come, per es., il diritto a una morte anticipata o prematura, a discrezione del richiedente, o il preteso diritto ad avvalersi di una terapia innovativa.
“Nel corso di questi ultimi decenni – spiegano gli organizzatori – l’obiezione di coscienza è stata spesso invocata in diverse circostanze e situazioni sociali conflittuali. Pensiamo, per es., al servizio militare obbligatorio, all’interruzione volontaria di gravidanza e al dibattito in corso sulla ammissibilità morale del “Suicidio assistito”. Essa è un diritto inalienabile di ogni essere umano, sancito dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, e consiste nel rifiuto di adempiere un obbligo imposto dalla legge, contrario ai propri personali convincimenti morali e quindi nel discernere quali limitazioni si possono considerare ammissibili e quali, invece, imposte”.
Programma
Sabato 1 febbraio ore 15.30
Che cos’è la coscienza
Prof. Roberto PALAIA, Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee di Roma
Prof. Giuseppe GRISTINA, Medico, anestesista rianimatore
Sabato 8 febbraio ore 15.30
L’obiezione di coscienza ieri e oggi
Prof. Pietro POLITO, Direttore del Centro studi Piero Gobetti di Torino
Prof. Paolo MIRABELLA, Istituto Universitario Salesiano Torino (IUSTO)
Sabato 15 febbraio ore 15.30
Diritti individuali e doveri sociali
Prof.ssa Patrizia BORSELLINO, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Prof. Luciano EUSEBI, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Ingresso libero
imm: Decalcomania di René Magritte (1966)