State of the Union, Rossi: “Europa più equa e solidale antidoto ai populismi”

Firenze – Un’Europa più equa e solidale è il miglior antidoto a populismi, nazionalismi e a ideologie impregnate di odio, di razzismo che come fantasmi riemergono dal passato. Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi intervenendo a Palazzo Vecchio in apertura dei lavori della seconda giornata di “The State of the union”.

Davanti a una platea, quella del Salone dei Cinquecento, composta da rappresentanze provenienti da tutti gli Stati dell’Ue, il presidente ha pronunciato il suo discorso in parte in inglese, in parte in italiano sottolineando in tutti i passaggi il valore dell’Europa e la sua importanza nelle nostre vite quotidiane.

A questo proposito il presidente ha ricordato il recente tour compiuto negli ultimi mesi in tante città e paesi della Toscana per visitare i progetti finanziati dall’Unione europea. “Non c’è un luogo né un settore di attività, ha evidenziato, dove i finanziamenti Ue non siano arrivati. E nel citare gli esempi dell’intervento dell’Europa il presidente ha ricordato la tranvia di Firenze, ma anche interi settori, come la cultura, la ricerca, il sostegno alle imprese dinamiche, alle politiche sociali e giovanili”.

“Ma l’Europa, ha proseguito il presidente della Toscana, non è importante solo per i finanziamenti. E’ ancora più importante per le sue strategie, i suoi regolamenti e le sue direttive nel settore dell’ambiente, della sicurezza alimentare, delle politiche sociali, riguardo alla lotta alle rendite per la concorrenza sui mercati, non ultimo per la tutela dei diritti umani e per la libertà”. Contro l’ondata populista non basta dire più Europa, occorre un’Europa più equa e solidale, capace di combattere la povertà, di difendere chi ha più bisogno, giovani, anziani, lavoratori e disoccupati.

A sostegno della sua tesi sull’Europa Rossi ha citato un testimone illustre, il cantante rock britannico Sting. Nell’ultimo libro-intervista del presidente, di imminente uscita, “Non basta dire Europa”, curato da Antonio Pollio Salimbeni con prefazione di Frans Timmermanns, primo vicepresidente della Commissione europea, è stato infatti pubblicato un appello dell’artista, che da anni vive in Toscana, ma che è nato e cresciuto in Inghilterra, contro l’uscita del suo Paese dalla Ue.

“Amo il mio Paese – scrive Sting – e non voglio vederlo soffrire a causa di un cattivo modo di governare e per un’errata valutazione di un plebiscito”. “Esorto il mio Paese a ripensarci – conclude l’artista – esorto tutti i membri e le regioni dell’Unione europea a riconoscere il valore intrinseco e l’importanza della nostra “famiglia europea”.

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