Gianluca Ferrari
Qui Trenkwalder
Sarà la Trenkwalder di coach Menetti ad aprire, questa sera alle 20.45, il weekend sportivo reggiano. Con il campionato fermo ai box per lasciare spazio alla Final Four di Coppa Italia, i biancorossi scenderanno in campo sul parquet del Palasport di Frosinone per disputare il recupero della gara contro la Prima Veroli, rinviata lo scorso 12 febbraio a causa dell’ondata di maltempo che ha colpito la nostra penisola. I biancorossi giocheranno con il lutto al braccio per la scomparsa del piccolo Filippo Gregorio, secondogenito di Damien Filloy, avvenuta ieri al Santa Maria Nuova a causa della nascita prematura e di gravi patologie a cui era soggetto il bambino. Il match si preannuncia, quindi, non privo di insidie per Robinson e compagni che vengono da due sconfitte consecutive fuori casa e appaiono in debito d’ossigeno dopo un girone d’andata giocato a mille. Veroli, invece, cerca la terza vittoria di fila in campionato nel tentativo di raddrizzare una stagione a dir poco deludente: partita in estate per gareggiare con i primi della classe, occupa ora il terz’ultimo posto della classifica di Legadue e deve assolutamente continuare a vincere per assicurarsi i play-off, risultato che leverebbe molti musi lunghi dalle facce dei tifosi e dell’ambiente tutto. Menetti, dal canto suo, non può permettersi altri cali di tensioni dopo le sconfitte di Verona e Scafati: Reggio Emilia è ancora lì davanti, con la gara di stasera da recuperare e il turno di riposo già effettuato, ma la promozione diretta è tutt’altro che sicura e bisognerà tirare fuori gli artigli per cercare di superare la numerosa concorrenza. Da gestire sarà soprattutto il minutaggio di alcuni big, Robinson e Slanina su tutti, apparsi in calo nelle ultime uscite e di conseguenza concedere maggiori chance ai giovani. La partita, però, è molto delicata e Menetti potrebbe affidarsi ai soliti Taylor e Antonutti per interrompere la striscia negativa lontana dal Palabigi.Veroli permettendo.
Qui Reggiana
Domenica pomeriggio sarà invece il turno della Reggiana che ospita al Giglio il Foggia in una gara, purtroppo, tra due deluse del campionato. Problemi societari e penalizzazioni a parte, basta dare un’occhiata ai precedenti tra le squadre per farsi un’idea del ridimensionamento che hanno subito in questi anni le due società. Granata e rossoneri si sono incontrati, infatti, per ben due stagioni consecutive in serie A mentre i precedenti in serie C sono solamente cinque con un bilancio totale – al Giglio – positivo per la Reggiana, che però non batte in casa il Foggia dalla stagione ’97-’98. L’attuale campionato sta riservando bocconi amari per entrambe le formazioni, bloccate in medio-bassa classifica e destinate ad ottenere una tranquilla salvezza. Troppo poco? No, per come si erano messe le cose su entrambi i fronti; in casa granata Mangone è giunto sino al cambio di boa, non altrettanto ha fatto Bonacina su sponda pugliese, rimpiazzato già a metà ottobre da Stringara. Il nuovo tecnico non ha però dato quella continuità di risultati che avrebbe permesso ai rossoneri di lottare per traguardi più ambiziosi e che si trovano, ora, a sole tre lunghezze più in alto dei granata. Dopo la scoppola subita a Vercelli, Zauli dovrà dimostrare di essere allenatore abile a ridisegnare una squadra orfana del suo elemento migliore e che possa fare risultato giocando in maniera diversa dal solito. Probabile il ritorno al 3-5-2 con un centrocampo più folto e maggiore spinta sulle fasce, anche se Zauli dovrà fare a meno ancora una volta del suo mediano di ruolo, Calzi, squalificato. Iraci potrebbe quindi trovare spazio sulla fascia destra a meno che il tecnico granata non ripresenti Viapiana in qualità di vice-Alessi, soluzione che contro la Pro Vercelli non ha dato i frutti sperati.