Stanchi e insicuri: i danni del prolungarsi della pandemia

Parigi – Inchieste, studi e rapporti si stanno moltiplicando nel mondo sugli effetti del Covid sulla nostra vita e sui nostri comportamenti, al di là del problema sanitario direttamente legato al virus. A un anno dall’irruzione della pandemia nelle nostre vite, si è già appurato che il clima di insicurezza e di incertezza sta tanto pesando sulla nostra psiche da sollecitare quasi in massa, giovano e vecchi, aiuti psicoterapeutici, che i confinamenti tra le quattro mura di casa hanno provocato dolorose lacerazioni nelle famiglie.

Già sono stati calcolati i danni della crisi sul lavoro, soprattutto femminile, e i passi indietro sul tortuoso cammino della parità tra uomo e donna. Anche le conseguenze nefaste del virus sull’insegnamento sono sotto stretto monitoraggio: la didattica a distanza adottata per garantire un minimo scolastico sta rivelando tutti i suoi limiti mettendo a fuoco anche insuperabili difficoltà per i paesi più poveri non equipaggiati per garantire una telescuola.

Sul fronte del telelavoro stanno poi emergendo, secondo i sondaggi, crescenti frustrazioni e stanchezze mentali…A questa lunga lista, certo non esaustiva, va ora aggiunto un allarmante comportamento in Francia di chi ha scelto di muoversi in biciclette o con un monopattino elettrico per evitare rischi di contagio o anche solo il traffico della città. Secondo un rapporto del colosso assicurativo AXA, la crisi sanitaria ha delle conseguenze particolarmente negative su chi ha optato per la “mobilità dolce” come appunto la bici, il monopattino o l’hoverboard.

Nel 17/mo barometro sull’atteggiamento dei francesi sulle strade, AXA rileva come chi va in monopattino non si priva di nulla. “Telefono, alcool e stupefacenti, prendono tutti i rischi” annota l’assicuratore che ritiene il loro comportamento particolarmente allarmante in quanto non si preoccupano minimamente delle regole previste per gli spostamenti motorizzati. 8 su 10 “viaggiano” tranquillamente sui marciapiedi nonostante sia proibito , con il 59% che ammette di passare a velocità sostenuta tra i pedoni.

Le neo pecore nere della strada non nascondono al 78% di usare il telefono mentre sfrecciano per strada , il 23% in più del gennaio 2020, il 72% di inviare o consultare SMS o le reti sociali, il 25% in più del preCovid. Prima dell’epidemia insomma erano sempre indisciplinati ma con più moderazione. Circa la metà poi ammette di salire sul monopattino non sobrio, il doppio degli automobilisti, o avendo ingerito sostanze stupefacenti contro il 2% di chi prende il volante della sua macchina.

La crisi sanitaria ha invece avuto effetti benefici sugli automobilisti : stando al barometro infatti nell’ultimo anno i “buoni automobilisti” avrebbero raggiunto quota 53%, sei punti in più rispetto all’anno prima.

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