La stagione Ort: festival di talenti italiani

Firenze – Sedici concerti che si snodano da ottobre ad aprile e nel contempo concerti dedicati alle famiglie e ai bambini, partecipazione alle produzioni operistiche dei teatri di Pisa, Lucca e Livorno. L’Orchestra della Toscana (Ort) è un essere proteiforme, o meglio, onnivoro. Come ama definirlo  -ironicamente-  il Direttore Artistico, Giorgio Battistelli  nella presentazione alla stampa della  XXIV Stagione concertistica.  Molti i piani di interesse che quest’anno rendono la programmazione varia e ricca di contenuti. Prima di tutto la scelta di Daniele Rustioni  che viene ascritto al ruolo di Direttore Principale. Una scelta ponderata e conseguente al titolo di direttore “ospite” che già sosteneva da qualche tempo. Un giovane talento proiettato verso il futuro che con  l’orchestra è intenzionato ad esplorare nuovi repertori.

Riprova ne è già il concerto inaugurale ,  sabato 18 ottobre,  che lo vede protagonista in un programma irto di difficoltà – J. Strauss, Die Fledermaus, Bernstein, Danze sinfoniche , Debussy, la Mer, Ravel, Bolero – da affrontare con due orchestre congiunte, quella dell’ORT e l’Orchestra del Conservatorio Cherubini. Un segnale importante per la possibilità che diamo ai giovani di suonare con professionisti  già affermati.  “Se non si affrontano programmi difficili  non si cresce – dice il maestro Rustioni – noi cerchiamo di focalizzarci sul talento italiano. Questa è un’orchestra di solisti  in grado di fare tutto. L’intenzione è metter in luce anche i talenti individuali. Un  altro aspetto importante per me è anche il pubblico. Qui a Firenze la competenza, l’attenzione , il calore sono impagabili, si sente quando in sala c’è partecipazione, è un’energia che si trasmette. Anche nei concerti in giro per la Toscana, spesso parlo prima dell’esecuzione, è una maniera per condividere  un’esperienza  estetica e trasmetterne i contenuti.”

Contenuti che si diramano in diverse direzioni  con progetti  particolari: il compositore cinese  in residence, Tan Dun, un direttore onorario, Thomas Dausgaaard che progetta percorsi tematici, l’incisione di 3 CD con la Sony Classic dedicati alla musica italiana di Casella, Ghedini,  Petrassi.  “L’attenzione al Novecento storico è sempre stata la cifra caratteristica dell’Orchestra della Toscana, dice ancora Giorgio Battistelli, e  il nostro intento è una riproposizione di quei compositori che il secolo scorso ha ghettizzato  per motivi di carattere ideologico”.

Primi fra tutti gli italiani.  In quest’ottica  Play it, il festival di musica contemporanea che quest’anno ha ricevuto il prestigioso Premio Abbiati, si pone come  evento promotore per la composizione.  Programmato probabilmente a giugno, ha visto nella scorsa edizione  il riconoscimento del primo premio attribuito  a due musicisti: Gilberto Bosco e Marco Lena  i cui brani saranno eseguiti  rispettivamente nei concerti del 5 novembre  e dell’8 maggio.

A mettere in luce l’importanza della Fondazione nella diffusione della musica nel territorio toscano è invece il suo Presidente Claudio Martini che sottolinea  l’importanza delle tourneé in provincia dell’ORT  e che lancia anche l’ipotesi di una nuova  sinergia tra istituzioni fiorentine:  un Play it all’interno del Festival del Maggio Musicale a riprendere quella vocazione innovativa e sperimentale degli inizi e che adesso i grandi spazi del nuovo teatro “che forse è più grande di noi” dice, ci stimolano a reinventarci.

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