Firenze – “Porteremo avanti le nostre ragioni, non c’è alcun provvedimento o documento di definanziamento. Dovremo muoverci velocemente, entro un mese la commissione si pronuncerà nuovamente su tutto il Pnrr. Quanto alla Fiorentina, spetta alla società individuare la soluzione definitiva per le partite casalinghe tenendo conto di tutti gli aspetti: logistici, economici e dei tifosi. Noi assicureremo il massimo supporto come amministrazione come abbiamo sempre fatto: anche qui siamo tranquilli e fiduciosi che troveremo una soluzione in grado di soddisfare la stragrande maggioranza dei tifosi, soluzione sulla quale l’ultima parola naturalmente spetterà alla fiorentina”.
Appena il tempo di scendere dall’aereo che lo ha riportato a Firenze al termine della sua missione istituzionale negli Stati Uniti dove ha incontrato il presidente della Fiorentina Rocco Commisso e la sua famiglia, e Dario Nardella convoca un improvviso punto stampa per fare chiarezza sulla situazione dello stadio Franchi alla luce delle osservazioni fatte dalla Commissione Europea sul Pnrr italiano che coinvolge anche la riqualificazione del “vecchio Comunale” .
“Il nostro progetto – ha spiegato ai giornalisti in Sala di Lorenzo a Palazzo Vecchio – è eccellente e di altissimo livello, abbiamo rispettato tutti i criteri stabiliti dai vari governi sul recovery plan. In tempo record abbiamo ricevuto 39 pareri positivi da autorità nella conferenza dei servizi. Abbiamo realizzato un concorso internazionale, tutto in un anno e mezzo. Leggeremo le osservazioni della Commissione che ancora non conosciamo. Siamo fiduciosi di poter rispondere punto per punto, in piena collaborazione col Governo. Ho espresso la volontà di essere ascoltato in prima persona dai servizi della Commissione. Credo che abbiamo tutto il diritto di avere un confronto diretto. Qui ci sono finanziamenti confermati in un anno e mezzo di documenti, lettere certificati e firmati. Tutto riconosciuto e certificato dai vari organi competenti a livello nazionale. Per questo riteniamo incomprensibili queste osservazioni da parte di organi che non si erano mossi prima d’ora”.
Nardella ha ricordato che sono già state erogate due delle prime tranche per il PNRR e che se non dovessero passare progetti come quello di Firenze e di Venezia (l’altro comune a cui sono stati chiesti chiarimenti ndr), allora quasi tutto il Pnrr nazionale, secondo il primo cittadino fiorentino, non dovrebbe essere riconosciuto. “L’Italia – ha aggiunto – deve fare di tutto per essere rispettata e ci aspettiamo l’impegno massimo da parte del Governo. Ho chiesto al ministro Fitto di incontrarci al più presto insieme al sindaco di Venezia Brugnaro e al presidente Anci Decaro. Vale la pena di dire un’altra volta per l’ennesima volta che lo stadio Franchi è un caso unico in Italia e in Europa, e non può minimamente essere paragonato ad altri stadi di calcio italiani o europei se non al Flaminio di Roma che vergognosamente per l’appunto è abbandonato da anni. Lo stadio Franchi è un monumento nazionale e un bene pubblico e appartiene al patrimonio del Comune e dei fiorentini. Credo sia elementare chiedere finanziamenti pubblici per un bene pubblico. Una volta messi i vincoli statali dall’allora governo Draghi è stato evidente a tutti che un qualunque intervento privato sullo stadio Franchi sarebbe stato impossibile. L’alternativa quale era? Lasciare abbandonato il Franchi? Vera vergogna è vedere uno stadio abbandonato come il Flaminio a Roma che porta la stessa firma di Nervi. Io combatterò con le unghie e con i denti perché il Franchi venga riqualificato e non abbandonato”.
Nardella ha concluso rivendicando gli 85 milioni di soldi pubblici spesi in impianti sportivi comunali durante il suo mandato. “A Cortina si spenderanno – ha sottolineato ancora – 85 milioni pubblici per fare l’impianto di bob e non si possono investire 200 milioni di euro in un monumento unico al mondo. In questi anni sul Franchi tutti hanno parlato: commenti, proposte, critiche polemiche. Nessuno ha portato una soluzione. Io mi sono rimboccato le maniche e l’ho portata: e mi auguro che questo venga riconosciuto dall’UE perché finché sarò sindaco difenderò gli interessi della mia città. Confidiamo nel senso di responsabilità di Bruxelles”.