Firenze – Stadio Franchi, parlano il sindaco Dario Nardella e il sovrintendente Andrea Pessina. il primo “lancio” è quello del sindaco, che evoca un concorso di idee, per riqualififcare il vecchio e glorioso stadio Franchi. E dà anche un’indicazione temporale: a febbraio, con la convocazione in città di architetti, urbanisti, esperti, “con la presenza del ministro Franceschini”. Poi, residenti, cittadini anche, per far sì che il dibatttito sia aperto, pubblico, corale. Insomma, un vero e proprio percorso di partecipazione pubblica, dice il sindaco, in cui ci siano oltre ai cittadini “anche gli ordini professionali e i rappresentanti delle categorie del commercio”.
E mentre il primo cittadino sottolinea che l’intervento del sovrintendente è necessario per capire di quale natura sia il vincolo sul glorioso Artemio Franchi (di importanza internazionale per l’architettura razionalista europea degli anni ’30), da Pessina giunge la “notizia” che intanto nessun progetto di restyling è stato ancora formalmente presentato alla Sovrintendenza, e anche che, pur seguendo una particolare e complessa procedura, anche un bene pubblico come il Franchi può essere venduto a un privato. Naturalmente, dietro l’osservanza di alcuni criteri, primo fra tutti, lo scopo della tutela e valorizzazione del bene. Quanto al progetto Casamonti, quello per intendersi che prevedeva l’abbattimento delle curve e che fu ritenuto irricevibile dalla Sovrintendenza, ebbene, spiega lo stesso Pessina, non si trattò di una proposta “formale”, fu presentata in modo del tutto informale il settembre scorso da Nardella accompagnato dal patron della Fiorentina Commisso. Dunque, ad oggi, non c’è nulla, dice ancora Pessina, su cui dire sì o no.
Intanto, dice il sindaco Nardella, una cosa è stata chiarita dallo stesso Pessina: la natura del vincolo sul Franchi, che è un vincolo “complessivo”. Vale a dire, come spiega lo stesso Pessina, che deve essere salvaguardato il carattere generale dell’opera, pur riconoscendo la possibilità di fare piccole concessioni alla modernità (non certo l’abbattimento delle curve, ma mageri prevedendo curve interne, dice ancora Pessina, aggihgendo però “non è di mia competenza, si potrebbe intelligenemtente …) tenendole tuttavia ben separate e leggibili rispetto all’opera del ’30. Ad esempio, nessun ostacolo alla copertura, che otrebbe signififcare non solo maggor agio per gli utenti, ma anche maggiore protezione per la struttura stessa del Franchi.
Ora che, dice Nardella, c’è chiarezza sulla natura del vincolo, “ci metteremo al lavoro per fare vivere il Franchi, affinché divenga un luogo vissuto ancora più di quanto lo sia ora, con uno sviluppo che vada in parallelo con il progetto del nuovo stadio. A febbraio chiamerò le migliori energie del paese, poi il confronto con tutta la città per avere la più ampia partecipazione. Abbiamo a disposizione 4 anni, ascoltiamoci, confrontiamoci, raccogliamo idee. Il Franchi è un monumento che può cambiare anche la sua destinazione. Il Comune ha la forza economica di sostenre un restyling” contando anche il fatto che “più proteggiamo l’opera, meno costi di manutenzione avremo”. Interpellato riguardo al nuovo stadio e all’area Mrcafir, Nardella risponde: “A gennaio pubblicheremo il bando, per la Mercafir, e vedremo. Mi sembra di aver rispettato le tre condizioni poste, vale a dire fast fast fast e costi ragionevoli, vale a dire costi che devono essere fissati da un’autorità tecnica e neutrale. Rispettati gli obiettivi, a gennaio si passa al bando”.
Se dunque sullo stadio Franchi sovrintendenza e amministrazione sembrano disposti a trovare la quadra, le opposizioni attaccano. “Un consiglio importante sul bilancio interrotto per ascoltare parole vaghe e confuse sul futuro del Franchi – è ciò che dicono i consiglieri di Spc Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – il sindaco smentito dal soprintendente sul fatto che lo stadio della Fiorentina non possa essere venduto a un privato è solo l’ennesima brutta figura in questo pasticcio collegato al futuro della Fiorentina. Noi abbiamo a cuore il futuro di Mercafir e della squadra sportiva. Per questo ci eravamo opposti a una variante urbanistica votata “al buio”. Ci siamo sentiti rispondere in modo innervosito anche al question time dedicato al tema, quando ormai è evidente l’assenza di progetti sul tema stadio. Il caos al governo della città deve finire. E il Franchi deve rimanere pubblico. Ci siamo espressi contro anche al passaggio di stadio-privato a Novoli, figuriamoci per un bene pubblico come il Franchi”.
Incalza il consigliere Alessandro Draghi, capogruppo di FdI “Di nuovo stadio può parlare solo il sindaco Nardella in conferenza stampa, anche a consiglio comunale in corso. Nessun dibattito in aula e, anzi, il PD evita anche con una mozione d’ordine di trattare le domanda di attualità tra le quali quella del sottoscritto proprio per avere notizie in merito al futuro della nuova struttura”.
“Se me ne fosse stata data l’opportunità – aggiunge Draghi – avrei chiesto al sindaco se il prezzo a base d’asta per l’acquisto dell’area Mercafir sarà effettivamente di 22 milioni di Euro e se, dopo l’esito della Commissione per le valutazioni immobiliari del Comune di Firenze, Nardella abbia parlato con il proprietario della Fiorentina Rocco Comisso e nel caso affermativo se quest’ultimo abbia manifestato interesse a partecipare al bando a gennaio. Di certo ad oggi – conclude Draghi – c’è solo il pagamento di oltre 24mila euro a una spa torinese per effettuare la valutazione, quando a costo zero lo stesso lavoro l’avrebbe potuto fare la commissione urbanistica del consiglio comunale. E la novella dello stento dello stadio della Fiorentina continua…”.