Firenze – Habemus nominas. Il neo sindaco Nardella ha comunicato stamattina i nomi della squadra che guiderà Firenze nei prossimi cinque anni. Nel pieno del rispetto delle previsioni sul bilanciamento di genere (cinque uomini e cinque donne) annunciato in campagna elettorale, la nuova giunta comunale assume adesso un profilo che regala molte new entry ma poche novità, ad eccezione dell’investitura di Nicoletti Mantovani nel ruolo di assessore alla Cooperazione e alle Relazioni Internazionali della città gigliata, nomina peraltro oltremodo ventilata nei giorni scorsi, con buona pace di chi (e non son pochi) si sia interrogato sulla necessità di fare scouting olterconfine.
“Ho conosciuto Nicoletta Mantovani in occasione del capodanno Firenze-Bologna – ha spiegato Nardella – e lei, da assessore alla Cultura, fu protagonista di quell’evento. Apprezzai molto il suo modo di lavorare, l’umiltà e la serietà. Le ho chiesto così di seguire un terreno in cui è capace e si è distinta, anche grazie al lavoro svolto con la Fondazione Pavarotti. Non serve un “ministro dell’interno”, serve un “ministro degli esteri”, e la Mantovani ha intessuto una quantità di rapporti internazionali che torneranno utili a Firenze”. E’ la classica delega, insomma, in cui non importa molto la conoscenza del territorio, quanto la percezione del polso all’esterno.
Nessuna sorpresa, invece, ha generato l’investitura di Cristina Giachi a vicesindaco. Dopo il gran rifiuto di Elisa Simoni, non manca chi chiede se si tratti di un ripiego. Secca la risposta del sindaco. “Si tratta di una scelta completamente diversa. Quella di Elisa Simoni, che comunque ringrazio, era una scelta politica, di partito. A fronte del suo rifiuto, ho completamente cambiato criterio, e ho preferito scegliere una persona che avesse già esperienza, giovane, apprezzata e leale. La Giachi non è una riserva, è una vicesindaco semplicemente più “Istituzionale”.
La riconferma a Palazzo Vecchio dell’ex assessore alla pubblica istruzione (assessorato che mantiene) e, in precedenza, al turismo, fa il paio con quella di Titta Meucci, che tiene in mano il timone dell’assessorato all’urbanistica. È la voce dell’esperienza che tuona qui sopra le altre. “Titta Meucci ha avuto il merito di giungere con il suo lavoro all’approvazione del regolamento edilizio e di aver fatto molto per quello urbanistico. È un lavoro che va portato a termine entro i prossimi mesi – ha dichiarato il sindaco – e mi sembra giusto che sia dato in carico all’assessore che lo ha avviato”.
Esce dal municipio di Borgo San Lorenzo, invece, per varcare le soglie del Salone dei Dugento, Giovanni Bettarini, sindaco uscente del comune del Mugello convertito in assessore allo Sviluppo Economico, al Turismo e alla Città Metropolitana. È dalla cabina di comando di Confesercenti che arriva invece Alessia Bettini, responsabile di Ambiente, Igiene Pubblica, Decoro urbano e Partecipazione. Se la vedrà poi – è probabile – con il più famoso parente leader del Movimento di Lotta per la Casa la neo assessora Sara Funaro Bargellini. Va a lei l’incarico per Welfare, Sanità, Accoglienza, Integrazione, Pari Opportunità e, manco a dirlo, Casa.
Dalla presidenza del Quartiere 5 arriva poi alla guida di Organizzazione Professionale, Lavoro, Decentramento, Trasparenza e Semplificazione Amministrativa Federico Gianassi. Dagli scranni della Provincia giunge poi Stefano Giorgetti, neo assessore ai Lavori Pubblici e Grandi Opere, Viabilità, Manutenzione e Trasposto pubblico locale. Al Bilancio e Fondi Europei va Lorenzo Perra, direttore di ATO Toscana. Infine lo Sport, che vede tornare a Palazzo Vecchio l’ex consigliere PD Andrea Vannucci.
Forse memore dei trascorsi televisivi giovanili del suo predecessore, Nardella “spiega” la giunta girando la ruota e scegliendo una consonante. “Per descrivere questo gruppo vorrei usare come lettera chiave la “S”, prima di tutto, come “squadra”. Credo che Firenze non abbia bisogno di una somma di solisti, ma di una squadra vera di amministratori preparati e appassionati, dediti ai cittadini”. Si va poi alla “s” di “servzio”. “Sarà una squadra servitrice, perché noi siamo servitori dei nostri cittadini. Servitrice e solida, animata da entusiasmo e innovazione. Da qui l’altra “s”: quella di “sprint”. Infine “semplice”. Non ho mai creduto ai fuochi d’artificio. Gli unici sono quelli di San Giovanni. La giunta non deve fare fuochi d’artificio, deve lavorare con umiltà a cominciare da oggi, con competenza e passione, all’unico fuoco con cui vogliamo lavorare nei prossimi cinque anni. Ci siamo dati obiettivi serrati, che ci devono portare da qui all’estate ad approvare il bilancio preventivo, ad affinare la macchina amministrativa, a impostare il lavoro di approvazione del regolamento urbanistico e ad approvare il programma di governo con due mesi di anticipo rispetto ai termini previsti dalla legge”. Nardella si avvarrà anche della collaborazione pro bono di quattro consiglieri personali: Stefano Boeri, che affiancherà il sindaco in materia di cultura e grandi eventi; Fabrizio Landi per l’economia, Alessandro Petretto per finanza pubblica e Giuseppe Quattrocchi per legalità e la sicurezza.
“Si comincia venerdì mattina”, annuncia il sindaco. “Andremo a San Miniato a guardare Firenze. E’ ciò che ho chiesto alla giunta. A me basta questo: voglio che i miei assessori abbiano per prima cosa l’immagine di Firenze davanti agli occhi. Questo il primo gesto simbolico, poi ci riuniremo per procedere rapidamente alla nomina del direttore generale, che annuncio già. Sarà Giacomo Parenti, salvo atti formali e controlli del caso. Da city manager seguirà le grandi opere di Firenze. Il secondo atto sarà condividere le regole d’ingaggio: semplicità, chiarezza, lealtà, condivisione di valori e di metodo, poi predisporremo tutti gli atti necessari conseguenti. Siamo già al lavoro sul regolamento per la valorizzazione del patrimonio culturale. Sto organizzando un incontro nei 5 punti più lontani dal centro per avviare un contatto forte con le periferie. Ma sarà la collaborazione dei cittadini ad essere fondamentale. Chiederemo a tutti i fiorentini di darci un’idea per rendere Firenze più semplice”.