Firenze – Il 23 dicembre al Teatro della Pergola di Firenze sarà in scena la Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. Si tratta della prima opera lirica del celebre compositore livornese nel 1888 che ha molte particolarità. Infatti è un atto unico, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, s’ispira alla nota novella omonima di Giovanni Verga e fu composta in soli due mesi in quanto Mascagni solo allora seppe di un concorso indetto dal’ editore Sonzogno, per un’opera in un singolo atto.
Cavalleria rusticana fu tra le tre opere prescelte (su oltre 70 presentate). Quindi, il 17 maggio 1890 fu rappresentata a Roma al Teatro Costanzi e ottenne un successo clamoroso. E ha continuato ad averlo ad ogni rappresentazione.
Il celebre intermezzo sinfonico lo troviamo anche in molti film come nelle “mitiche” scene de Il padrino- Parte III. o in Toro scatenato di Scorsese e in vari altri. Tra i più recenti compare anche in Sogno di una notte di mezza estate di Michael Hoffman
Cavalleria rusticana è ambientata nella Sicilia di tardo Ottocento, dove la vita sociale era fortemente condizionata dai rigidi e antichi costumi e dove su tutto predominavano l’orgoglio e un malinteso senso dell’onore.
Tutto ha inizio nel paese di Vizzini, quando compare Turiddu tornato dal servizio militare. All’alba di una domenica di Pasqua si ode una serenata dedicata a Lola, moglie di compare Alfio, ma non è suo marito a cantarla. Lola ha infatti una relazione clandestina con Turiddu, risalente a prima della leva militare.
Inizialmente si sarebbero dovuti sposare proprio Turiddu e Lola, ma con la proroga del servizio militare la donna si era stancata di aspettare e aveva sposato Alfio. Allora, per ripicca, Turiddu si sposa con Santuzza, ma alla fine l’antica passione torna ad avere la meglio (fra l’altro s’innesta anche la rivalità fra le due donne).
Santuzza, scoperto il tradimento, si scontra verbalmente con Turiddu e Lola, arrivando poi assalita dalla collera non solo a maledire Turiddu, ma a rivelare tutto ad Alfio. L’uomo, sentendosi ferito nell’orgoglio, sfida il rivale Turiddu a duello all’arma bianca, secondo l’usanza tradizionale. Turiddu sa di essere nel torto, e si lascerebbe uccidere per espiare la propria colpa, ma non può lasciare sola Santuzza, disonorata dal suo tradimento, dunque deve accettare.
Turiddu, prima di recarsi al duello, saluta sua madre Lucia, raccomandando di fare da madre a Santuzza se lui non dovesse tornare, poi corre via. Mentre le due donne si abbracciano, si ode un mormorio venire da lontano e poco dopo una popolana urla che Turiddu è stato ammazzato, gettando tutti nella disperazione.
La visione e il dramma della solitudine femminile e dell’onore maschile, ancor più forti in un paese della Sicilia antica, sono poste in risalto nella visione della regia di Alberto Profeta, dando un messaggio forte ed emozionante . In questo allestimento che sarà in scena alla Pergola il 23 dicembre e che è prodotto da Fondazione Teatro Lirico Siciliano (Biglietti Botteghino Teatro tel. 055.0763333 Biglietti Online e Punti Vendita: www.ticketone.it informazioni: 3341891173).
L’ambientazione scelta da Pietro Mascagni rivive in scena nella visione interamente creata da Evgenii Gurenko, le cui pittoresche scenografie rappresentano in pieno la Sicilia di pietra raccontata da Giovanni Verga. Povera, ma allo stesso tempo ricca di elementi tipici, come le finestre e i balconi addobbati per la Pasqua, la processione del Cristo Risorto la chiesa in festa e le porte della città rurale, che ci ricorda il tempo passato dell’isola.
Le vicende e le passioni dei protagonisti di Cavalleria rusticana, accompagnati dall’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Siciliano, diretta dal Maestro Michele Netti, e un cast di interpreti di valore come Alberto Profeta che interpreta il ruolo di Turiddu (foto) e Nati Katai (Santuzza), Lara Leonardi (Lola) Alessia Sparacio (Mamma Lucia ) Salvo Di Salvo (Alfio) prendono vita in questa nuova rappresentazione che coinvolge il pubblico seguendo le note dell’opera indimenticabile di Mascagni.