I primi 90 giorni di liberalizzazione degli orari dei negozi non avrebbero prodotto alcun beneficio economico né avrebbero incrementato l’occupazione, stando almeno ai dati dei sindacati che in vista delle prossime festività hanno proclamato una serie di scioperi per il 25 aprile, il 1 maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il 25 e il 26 dicembre, in sostanza tutte quelle giornate su cui era stato trovato un accordo. Cgil, Cisl e Uil scendono dunque in campo unitariamente invitando i cittadini a boicottare le aperture domenicali e festive, semplicemente non facendo spesa. Il costo della derugulation sarebbe troppo pesante a fronte di nessun guadagno: nei negozi di oltre 1500 mq i ridotti incassi domenicali, depurati dai costi del personale, di gestione e della merce poi venduta, avrebbero portato le strutture a tenere aperto sostanzialmente in perdita. E sul fronte occupazionale, le uniche proposte lavorative sarebbero part-time di 8-16 ore settimanali concentrate nei week-end per un compenso di 276 euro mensili per le 8 ore e di 553 per le 16. Insomma una miseria; a pagare i costi delle liberalizzazioni, sempre secondo i sindacati reggiani, saranno i consumatori, che vedranno un incremento dell’Iva e dei prezzi dei prodotti, i lavoratori e la collettività. Insomma il recente accordo con gli enti locali non basta. Cgil, Cisl e uil chiedono di rivedere la legge e di concordare aperture a livello locale magari con un sistema a zone
21 Aprile 2012
Spesa selvaggiaSciopero nel dì di festacontro la liberalizzazione
Nonostante il tavolo col comune, i sindacati reggiani proclamano lo sciopero del lavoro nei giorni di festa contro la liberalizzazione degli orari
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