Firenze – In questo speciale video vi proponiamo una sintesi per immagini di quella che è stata la settimana dedicata al mondo del vino toscano e che ha visto susseguirsi diverse manifestazioni con protagonisti produttori, distributori, giornalisti specializzati e clienti. Siamo stati alla Fortezza da Basso a Firenze con Anteprime Toscane 2020, successivamente Chianti Lovers alla Stazione Leopolda, Anteprima Vernaccia Di San Gimignano e gran finale a Montalcino con Benvenuto Brunello 2020.
Sul fronte dei dati, più della metà della produzione certificata DOC e DOCG della Toscana vola sui mercati esteri, rappresentando circa il 19% del totale export di vini DOP fermi nazionali, quota che sale al 26% se si considera il loro valore complessivo. Crescono le esportazioni di vini DOP toscani (+3% nei primi 10 mesi del 2019), mentre si amplia il bacino dei Paesi importatori. Se Stati Uniti e Germania si confermano i due principali Paesi di destinazione e assorbono insieme oltre il 50% del mercato (sia in termini di volume che di valore), l’Estremo Oriente guadagna quote importanti.
Tra il 2010 e 2014, infatti, solo l’1% del prodotto veniva spedito in Cina, mentre nella seconda parte del decennio è stato superato il 2%. In lieve progressione anche il Giappone, dal 2,7 al 3,2 %. È aumentata notevolmente anche la domanda di Hong Kong, Singapore e Taiwan. L’Est Europeo, con la Russia in testa, mostra una discreta attenzione alle denominazioni toscane, ma mantiene un ruolo marginale. Positivo il trend in Brasile, Messico, Australia e Nuova Zelanda.
L’innovazione nel mondo del vino è sempre più connessa al tema della sostenibilità delle produzioni vitivinicole toscane: nel complesso i progetti integrati di filiera regionali finanziati attraverso il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-2020 sono stati 26, per un contributo di oltre 6,5 milioni di euro. Molti di questi progetti prevedono l’applicazione dei criteri della “Viticoltura di precisione”, che consentono una sensibile riduzione dell’uso di fertilizzanti e fitofarmaci.
Sul fronte dell’Enoturismo la proposta è semplice ma rivoluzionaria: il vino si trasforma in cartolina da degustare, capace di arricchire il viaggio, raccontare il territorio, potenziare il mercato locale di esportazione di un intero pezzo di regione, per esempio nella Val d’Orcia, per avvicinare i turisti al vino della denominazione, servendolo in maniera adeguata: una serie di cantinette d’autore saranno distribuite gratuitamente in tutto il territorio (tra cantine, supermercati, enoteche, ristoranti e wine bar) e permetteranno di degustare un calice alla temperatura ottimale, conoscendo al tempo stesso le informazioni relative al produttore e alla storia del vino.