Una bella iniziativa: Spazio Gerra e Tralcio accolgono i ragazzi di Casa Gioia

Progetto di inclusione con gli ospiti della coop sociale: momenti creativi e a contatto gli animali
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Attività creative allo Spazio Gerra
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Il Tralcio: a contatto con gli animali

Sono già tante le collaborazioni avviate da Casa Gioia, la cooperativa sociale costituitasi appena due mesi fa per sostenere ragazzi e adulti con disabilità cognitive. Proprio a loro sono rivolte le attività oggetto delle collaborazioni siglate con – tra gli altri – lo Spazio Gerra e l’azienda agricola “Il Tralcio” di Sabbione, per dar modo ai ragazzi di fare esperienze in contesti inclusivi, sportivi e culturali, anche al di fuori della struttura di via Gioia.

Questo progetto estivo coinvolge otto ragazzi, utenti del centro, di età compresa tra i 10 e i 28 anni: alle attività partecipano in piccolissimi gruppi, due o al massimo tre per volta, ciascuno con un educatore al fianco. Il team di professionisti è coordinato da Gianluca Amato, la direzione scientifica è affidata a Fabiola Casarini. L’esperienza rientra tra i servizi che Casa Gioia – start up innovativa a vocazione sociale presieduta da Stefania Azzali, già fondatrice e presidente della onlus Ring 14 – rivolge a pre-adolescenti, adolescenti e giovani adulti, oltre che ai loro genitori e alle famiglie.

Giochi con i colori, fotografia – dal ritratto con la polaroid alla costruzione di una cornice – esperienze video; ma anche approccio con il cibo, dalla pratica con la farina per impastare il pane alla decorazione dei piatti, per testare con le proprie mani quanto a volte si è soltanto visto fare. Sono queste alcune delle attività proposte dallo Spazio Gerra: negli incontri si partirà dal concetto astratto di creatività, che sarà interpretata in maniera molto libera dai ragazzi. “Non pretendiamo facciano lavori d’artista – spiega Elisa Savignano, referente del progetto – Vorremmo invogliarli a sentirsi liberi di creare ciò che vogliono, al di là del risultato, come fossero in una palestra dove esercitarsi alla creatività, ed esserne felici. Insieme, tra le altre cose, andremo nel cortile del ristorante Il Pozzo a osservare le erbe aromatiche, giocheremo alla caccia al tesoro con il rosmarino, vedremo come lievita il pane che poi i ragazzi cuoceranno a casa per mangiarlo con gli amici”.

Le attività allo Spazio Gerra ricalcano quelle di un campo estivo, che viene personalizzato sulla base delle esigenze degli utenti di Casa Gioia e integrato con attività basate sui principi della Scienza del Comportamento Applicata (ABA). Da entrambe le parti c’è la volontà di attivare una vera e propria convenzione che permetta ai ragazzi di continuare durante l’anno le esperienze avviate adesso. In programma c’è anche l’allestimento di una mostra negli spazi del centro di via Gioia, per restituire alle famiglie il risultato del percorso intrapreso e caratterizzare le stanze con i loro lavori.

Diverse ma non meno coinvolgenti sono le attività che gli utenti di Casa Gioia possono praticare al Tralcio, l’azienda agricola di Sabbione gestita dalla famiglia Fanticini: c’è l’area del frutteto in cui giocare, c’è una piccola palestra in cui fare esercizi mirati, e poi ci sono i cavalli, una vera risorsa per il benessere dei ragazzi. “Vengono al mattino con gli educatori, e possono utilizzare gli spazi come meglio credono – spiega Lorenzo Fanticini – L’attività con i cavalli sarà seguita dalla nostra addestratrice, che è operatore CavalGiocare, un percorso Uisp specifico che si sposa molto bene anche con l’utenza disabile; oltre ad essere tecnico di volteggio equestre, Beatrice ha una laurea in psicologia, dunque una formazione personale e professionale adeguata al contesto. Al Tralcio lavoriamo da sempre con l’utenza disabile, soprattutto intellettivo-relazionale, quindi con ragazzi affetti da autismo in tutte le sue innumerevoli forme e da malattie genetiche come la sindrome di Down”.

Anche al Tralcio, come al centro di via Gioia, ragazzi ed educatori condividono parte del tempo seduti attorno allo stesso tavolo. “Insieme facciamo riabilitazione cognitiva: durante la lezione insegniamo abilità come ascoltare, comunicare e riconoscere oggetti – spiega Gianluca Amato – Ai ragazzi con più competenze si insegnano anche nozioni di matematica di base come contare, riconoscere il maggiore e il minore, il grande e il piccolo. Cerchiamo di mettere in pratica piccole accortezze che poi facilitino l’adulto nel capire meglio cosa vuole il ragazzo e nel richiederglielo in maniera adeguata. Come prima cosa però, appena arrivati, facciamo una passeggiata nei vigneti, a contatto con la natura e con gli animali della fattoria: ci autogestiamo il tempo, cercando di metterlo a frutto nella maniera migliore”.

Sia nelle attività esterne che in quelle proposte e praticate all’interno del centro, Casa Gioia è molto attenta al contesto, considerato parte attiva per l’apprendimento. Gli spazi della struttura lo dimostrano: aule per il lavoro cognitivo a tavolino, laboratori dedicati alle attività manuali e artistiche, un monolocale in cui fare pratica di tutte le attività domestiche e un grande giardino.

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