Nella mattina di oggi, 20 febbraio, l’assessore regionale alle Riforme ed ai rapporti con gli Enti locali, Riccardo Nencini, ha presenziato alla riunione della commissione “Città metropolitana” della Provincia di Firenze. Nell’incontro di Palazzo Medici Riccardi si è discusso di quello che accadrà dopo la soppressione delle Province prevista dal “decreto Salva Italia” varato dal Governo Monti. A meno di “terremoti” politici, ha spiegato Nencini, la riforma degli Enti locali si farà, ma restano dei punti ancora da chiarire. Innanzitutto, le funzioni delle Province dovrebbero essere trasferite a Regioni e Comuni o alle nuove Unioni di Comuni nate proprio dalla riforma. Di esse, la naturale attribuzione sarebbe quella della programmazione alla Regione e della gestione a Comuni o Unioni di Comuni, ma si attendono ancora dei chiarimenti normativi. Un’eccezione andrebbe però fatta per il trasporto pubblio e per la gestione della superstrada Firenze-Pisa-Livorno, materie per le quali le competenze andrebbero concordate fra Regione ed Enti locali. Da chiarire anche come verranno ripartiti il patrimonio delle Province ed i mutui da esse accesi, nonché a chi spetteranno i 347 milioni di euro di entrate tributarie che attualmente entrano nelle casse degli enti che dovranno scomparire. Ultimo, ma non meno importante nodo da sciogliere, quello dei dipendenti. In Toscana sono 4.800 le persone che lavorano per le amministrazioni provinciali, 1.000 solo nella Provincia di Firenze. “In ogni caso – ha spiegato Nencini – c’è una norma nazionale che è legge e a quella entro la fine dell’anno dobbiamo adempiere”. “La competenza della Regione – ha continuato l’assessore – è piena, ma sarebbe preferibile decidere chi farà cosa e come distribuire le attuali funzioni attraverso un lavoro comune, confrontandosi attorno ad un tavolo con chi nelle Province in questi anni ha governato”. Secondo Nencini non c’è tempo da perdere e bisogna definire il piano di attuazione della soppressione delle Province entro la fine del 2012. “Non ho infatti cambiato idea. Sono convinto ancora – ha concluso l’assessore – che dobbiamo utilizzare tutti i meccanismi legislativi di cui possiamo disporre per dare forma e sostanza alle area vaste. Il mio ragionamento nasce da una constatazione di fatto. Lo sviluppo, nel mondo e in Europa, passa dalle città ma la Toscana non ha città di taglio ‘contemporaneo’. L’area metropolitana potrebbe supplire a questa mancanza: fare da volano allo sviluppo necessario ed essere il luogo in cui molti dei servizi si programmano e gestiscono assieme, su scala più ampia”. "I pareri in tema di futuro delle Province – ha dichiarato invece Valdo Spini, presidente della commissione Affari istituzionali – sono naturalmente differenziati. Non intendo in questa sede prendere posizione a favore o contro. Ma tengo ad auspicare che il Comune di Firenze si tenga pronto per questa scadenza, di rilevante importanza in particolare per l’istruzione, ma non solo. Nel contempo tengo a far rilevare che questo rimette di attualità il tema della città metropolitana su cui questo Consiglio si è più volte pronunciato. Vorrei in proposito comunicare che, acquisito il mandato positivo della commissione Affari Istituzionali del Consiglio comunale, giovedì 1 Marzo alle 10,30 abbiamo pensato di svolgere una riunione puramente informale delle Commissioni analoghe delle città metropolitane. Hanno già assicurato la loro presenza Bologna, Genova, Torino, Venezia". Immagine: met.provincia.fi.it
20 Febbraio 2012
Soppressione Province: restano i nodi delle funzioni e del personale
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