Firenze – Un branco di lupi si staglia in modo minaccioso davanti il portone di Palazzo Pitti. Lo stesso scenario avviene in Piazza SS. Annunziata. Saranno lì fino al 2 novembre 2020. La loro presenza racconta una storia lunga come l’umanità.
Attraverso l’opera dell’artista cinese Liu Ruowang emergono tante riflessioni riguardo la situazione attuale, devastante e l’incertezza per il futuro. Confortati dalla struttura innocua e immobile del corten, i lupi rappresentano motivo di gioco e divertimento. Si possono, fotografare, cavalcare e abbracciare. Diventano parte della città e motivo per muoversi piacevolmente nelle piazze circondati da questi enormi animali. 280 kg di forza selvaggia e di simbologia antica.
“Lupi in arrivo” è l’installazione composta di circa 100 lupi che, dopo una lunga permanenza nella città di Napoli, dal 13 luglio sono ospiti in due delle piazze storiche di Firenze.
Liu Ruowang, che si sta imponendo da vari anni all’attenzione della critica internazionale, è un pittore e scultore che predilige la monumentalità senza imporsi nello spazio circostante e si occupa spesso di soggetti del mondo animale, selvaggi, estinti o figure antropomorfe.
“I lavori sono presentati in gruppi – afferma l’artista – perché la ‘pluralità’ è il tipo di forma e di forza di cui ho bisogno quando sono intento a esplorare la relazione tra l’essere umano e l’ambiente, anche alla luce del fatto che la Cina è da tempo un paese che porta avanti uno spirito collettivista“.
Il maestro cinese usa un linguaggio molto personale in linea con la tradizione culturale cinese ma allo stesso tempo si inserisce in una tematica più ampia della globalizzazione e dei pericoli che derivano dalla sistematica distruzione del mondo naturale da parte dell’uomo. Lo fa partendo dal concetto che la storia dell’uomo inizia dal suo rapporto con la natura per poi richiamarsi alla perdita di valori, alla continua violenza, in un rapporto di predominio dell’essere umano su l’ambiente.
Sono lupi ma potrebbero essere altre forme viventi, del mondo vegetale, animale.
Anche esseri umani. È una collettività, anche se meno potente, quella che denuncia una realtà che sta lentamente allontanandosi dalla natura, da quegli equilibri che per millenni hanno permesso un ciclo vitale armonico. Non violentato da interessi distruttivi.
Le loro fauci aperte sono un grido di allarme per le scelte sventate, perpetrate ai danni di tutte le minoranze, siano essi esseri umani, animale o piante.
Il progetto, nato in occasione del 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Popolare Cinese è stato reso possibile da un rapporto di collaborazione fra Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi e Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Firenze, alla presenza del Console Generale Weng Wengang. Con la preziosa partecipazione di Lorenzelli Arte di Milano.
Foto: Cecilia Chiavistelli e Luciano Mazziotta