Firenze – La firma per la “rinascita” del famoso stabilimento del gruppo francese a Rosignano è stata posta ieri pomeriggio a Roma. La Regione Toscana, il Ministero per lo sviluppo economico e il Gruppo Solvay hanno firmato un protocollo di intesa che sancisce la permanenza della multinazionale a Rosignano e dà il via a investimenti per 115 milioni di euro, aprendo le porte del parco industriale ad altre imprese.
Solvay investirà 75 milioni di euro per rinnovare i propri impianti, 40 milioni saranno investiti nell’area dal gruppo italiano Siad spa, mentre le agevolazioni pubbliche concesse alla Solvay da parte del Mise e della Regione ammonteranno a 108 milioni di euro (10,8 all’anno) da qui al 2026.
Il valore complessivo delle firme poste sul Protocollo dal presidente della Toscana, Enrico Rossi, dal sottosegretario allo sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, e dall’amministratore delegato di Solvay Group, Jean Pierre Clamadieu, è quindi di 223 milioni di euro, tra investimenti e aiuti di Stato.
“Questa operazione alla quale abbiamo lavorato a lungo, concordemente e direi con efficacia – spiega il presidente Enrico Rossi – ci permette di cogliere tre obiettivi strategici: fare in modo che Solvay resti a Rosignano scongiurando il pericolo di delocalizzazione della produzione; mantenere i livelli occupazionali e continuare a dare lavoro ad almeno 1.500 addetti; pensare addirittura ad una crescita occupazionale e produttiva, favorendo l’insediamento di nuove imprese in questo polo produttivo”.
“Direi – aggiunge Rossi – che siamo di fronte ad una delle operazioni più riuscite del nostro programma di rilancio della nostra costa. Abbiamo scongiurato una crisi generale del parco industriale di Rosignano, visto che dalla presenza della Solvay dipendono anche le attività di Ineos, Inovyn e dell’indotto. E’ proprio un bel giorno per questa regione e per i suoi cittadini. La Toscana del manifatturiero si consolida, puntando su investimenti e crescita occupazionale. Grazie a tutti coloro che l’hanno reso possibile, dal Ministero, al Gruppo Solvay, senza dimenticare gli uffici regionali”.
Con il Protocollo il Gruppo Solvay si impegna a realizzare tre progetti energetico ambientali. Circa 40 milioni di euro verranno investiti per rifare la ormai obsoleta centrale a cogenerazione Rosen con l’acquisto di una nuova turbina e il rifacimento impiantistico che aumenterà il rendimento della centrale destinata a produrre energia elettrica sufficiente ad alimentare l’intero polo industriale, e ne migliorerà l’impatto ambientale grazie al minor consumo di gas e ad una riduzione dell’anidride carbonica emessa pari a 540.000 tonnellate l’anno.
Richiederanno invece investimenti rispettivamente per 12 e 2,7 milioni di euro il cosiddetto “Progetto Salina”, ovvero la costruzione del nuovo impianto di trattamento degli effluenti liquidi, e la realizzazione di una nuova torre di raffreddamento.
Grazie a “Salina” sarà possibile abbattere il tenore di ammoniaca e i metalli pesanti emessi dalla sodiera, oltre a ridurre i consumi di vapore, sale e acqua dolce. La nuova torre di raffreddamento dell’acqua dolce sostituirà quella ormai obsoleta costruita negli anni Cinquanta, garantirà un minore impatto visivo, ridurrà il consumo di energia elettrica fino al 10% e consentirà all’impianto di consumare 470 tonnellate di vapore in meno all’anno.
Altri 20 milioni di euro Solvay li destinerà a realizzare due nuove linee per la produzione di acqua ossigenata purissima, destinata al mercato dell’elettronica. Andranno ad affiancarsi alle due linee già annunciate nell’estate scorsa.
“L’Accordo sottoscritto al Mise – ha spiegato il sindaco di Rosignano Alessandro Franchi – è importante soprattutto per due ragioni: perché consente di dare stabilità alla presenza dell’industria sul nostro territorio scongiurando l’eventualità di una crisi, e perché crea le condizioni per attrarre investimenti, quindi dà una nuova prospettiva all’occupazione e accresce la competitività”.
“Con la scadenza degli incentivi energetici nel 2017 – ha aggiunto Franchi – correvamo il rischio che il parco industriale di Rosignano perdesse competitività e si andasse verso la progressiva deindustrializzazione. Perciò il Mise, la Regione e il Comune hanno lavorato per dare continuità nei prossimi anni alla presenza dell’industria sul territorio, ma anche per creare le condizioni per l’insediamento di nuove imprese: con il bando di Invitalia sono disponibili 10 milioni di inves timenti per realtà che vorranno lavorare nell’area, cui si aggiungono gli altri 10 milioni di investimento della Regione”.