Sollicciano, un ventenne si impicca, scoppia la rivolta

Il carcere fiorentino brucia, la tensione cala nella notte, i detenuti: “Aiutateci!”

Firenze – Due morti nelle carceri toscane, ieri, giovedì 4 luglio. A Sollicciano un ventenne di origine marocchina si impicca nella sua cella, mentre il compagno di detenzione è al colloquio. Nelle stesse ore, un giovane di 44 anni muore, dopo due giorni di coma in seguito a un tentativo di suicidio in carcere, all’ospedale di Livorno dove era stato ricoverato. Sempr eieri, un altro detenuto muore a Pavia, sempre in seguito a un tentativo di suicidio che aveva messo in atto pochi giorni prima nel carcere di Pavia, Torre del Gallo. Nel carcere fiorentino scoppia la rivolta, con materassi bruciati che riempiono le celle di fumo e fiamme, mentre la polizia penitenziaria cerca di gestire la situazione, le forze dell’ordine si arrestano all’esterno della struttura, dove si sono radunate alcune decine di cittadini. Urla dalle celle, anche striscioni con scritto basta suicidi, mentre i detenuti urlano la loro disperazione alla città: temperature insopportabili, insetti come blatte e cimici che divorano le carni, deiezioni di volatili sulla testa e in giro, situazione igienica al limite. “Non siamo bestie”, si sente urlare. L’agitazione prosegue nella notte e si spegne a poco.

Si spegne la rivolta, ma non mutano le condizioni del carcere fiorentino, che continua a essere uno dei simboli della sconfitta dello Stato italiano sul tema della carcerazione. Interviene il presidente della Camera Penale di Firenze, Luca Maggiora, che dice: “Si tratta dell’ennesimo atto di una drammatica e lunghissima strage che si sta perpetrando negli istituti di pena italiani”. Convocata una conferenza stampa per oggi davanti al carcere di Sollicciano, ricordando che due settimane fa Firenze era stata tappa della maratona oratoria dei penalisti che sta percorrendo l’Italia. L’appuntamento aveva avuto luogo di fronte al Tribunale a Novoli.

Sul trema, la neoeletta sindaca di Firenze Sara Funaro, che, oltre al “grande dolore per la giovane vita spezzata oggi a Sollicciano, l’ennesima tragica morte in un istituto penitenziario”, mette in luce che “da tempo denunciamo le drammatiche condizioni del carcere di Sollicciano: è necessario intervenire su una situazione che non può più essere ignorata dal governo, rispetto a un sistema che è ormai al collasso e a una struttura come quella di Sollicciano nella quale il contesto estremamente problematico porta al peggioramento delle condizioni di disagio”. sottolinea e rafforza il presidente del Q4 Mirko Dormentoni, che parla di una situazione nota e di condizioni impossibili di vita, “i detenuti hanno ragione”.

La macabra conta dei suicidi in carcere la fa il sindacato di polizia penitenziaria Spp, che sottolinea che quella di ieri è “la 53esima vittima di questa strage senza fine, una sorta di tragica risposta “al Decreto carcere in cui è tutto come prima, varato ieri dal Consiglio dei ministri”,

Il Garante dei detenuti di Firenze Eros Cruccolini spiega che il suicidio del ragazzo è incomprensibile, in quanto “era stato spostato di sezione, passando dal transito al penale infine al giudiziario per difficoltà relazionali legate all’età, ma non c’era stato alcun segnale che facesse presagire quanto accaduto oggi”. Anche perché il ragazzo era in carico a un’associazione storica di sostegno ai detenuti, Pantagruel, ed era sul punto di iniziare “un percorso in comunità, avendo dei problemi di dipendenza”.

I disordini si sono innescati coinvolgendo le due sezioni della giudiziaria, un’ottantina circa i detenuti coinvolti, che hanno incendiato materassi e coperte. I Vigili del fuoco, entrati nella struttura, hanno fronteggiato la situazione. Sembra scomparso un detenuto che era salito sul tetto del carcere nella confusione.

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