Sollicciano, sovraffollamento e igiene assente, il punto di Progetto Firenze

Firenze – Sono gli appartenenti al gruppo Progetto Firenze, che l’8 marzo si sono recati a Sollicciano formando una delegazione coordinata con il Partito Radicale, a fare il punto sull’altra Firenze, quella che vive a pochi chilometri, eppure invisibile.

La delegazione era composta dagli attivisti di Progetto Firenze, Grazia Galli, Sandra Gesualdi, Massimo Lensi e Luca Maggiora (Segretario della Camera Penale di Firenze), e dai consiglieri comunali Donella Verdi e Tommaso Grassi del gruppo “Firenze riparte a Sinistra”.

Le sezioni visitate dalla delegazione sono state le 2, 3, 6, 5, 8 del reparto giudiziario maschile, il centro medico, le sezioni giudiziaria e penale nel reparto femminile, oltre alla sezione ATSM (Articolazione per la tutela della salute mentale)

Alla data della visita, la delegazione ha riscontrato la presenza di 757 persone in esecuzione di pena, di cui 657 uomini e 100 donne. La capienza regolamentare, senza contare le eventuali celle fuori servizio, è di 500 persone. L’indice di sovraffollamento è del 151 per cento.

Circa il trasferimento del reparto femminile al vicino istituto Gozzini (Solliccianino), le voci che si sono rincorse negli ultimi mesi di un possibile trasferimento delle sezioni dei reparti femminili pur apparendo fondate, dicono dalla delegazione, “non è dato di sapere quando ciò avverrà”. La delegazione ha tuttavia potuto constatare che “questo progetto è considerato con favore da buona parte delle detenute attualmente recluse a Sollicciano”.

Sempre a proposito delle problematiche femminili, la delegazione ha potuto constatare che nel nido interno al carcere, c’è la presenza di una detenuta madre con un bambino.

Per quanto riguarda la nuova sezione per la tutela della salute mentale (ATSM), aperta il 21 febbraio scorso “al suo interno le celle sono quasi tutte singole. Al momento della visita della delegazione erano ristrette nel reparto 7 persone. Una di queste aveva una grossa ferita alla fronte, che, da quanto riferito dallo stesso e dagli agenti, si sarebbe procurato da solo sbattendo violentemente la testa contro le sbarre del blindo. Gli agenti riferiscono che episodi del genere sarebbero frequenti. Anche per il personale la situazione è disagevole: c’è una sola stanza destinata agli operatori psichiatrici, mentre l’agente di custodia ha una mezza scrivania appoggiata in corridoio”.

All’interno della nuova sezione ATSM la delegazione ha potuto verificare la presenza di tre internati (persone ritenute incapaci di intendere e di volere, ma sottoposte a misure di sicurezza per pericolosità sociale) in attesa del trasferimento in REMS (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), in violazione della legge che prevede per le persone internate il divieto di esecuzione della misura di sicurezza in carcere.

Ed ecco la situazione “passeggi”: dei 13 passeggi presenti nelle sezioni maschili solo 6 sono agibili, 5 al penale e 1 al giudiziario; gli altri 7 sono chiusi. Sopra i passeggi sono state poste delle reti di protezione, che sono in gran parte piene di oggetti e rifiuti lanciati dagli stessi detenuti.

Area trattamentale: dei 7 operatori previsti in organico, solo 3 sono attualmente in servizio. Altri 3 sono infortunati e uno si sta avviando alla pensione.

Per quanto riguarda il lavoro, specificano dalla delegazione, “degli oltre 760 detenuti presenti solo 160 accedono al lavoro e per poche ore al giorno. Nonostante sia stato stabilito un finanziamento fisso per gli anni 2017-2019, quest’anno c’è stata una riduzione ulteriore del 10% dei fondi per la mercede. Anche in conseguenza di ciò la nuova cucina, che potrebbe finalmente entrare in funzione nel secondo semestre 2019, non sarà invece operativa perché non ci sono soldi per pagare i circa 10 lavoranti necessari”. Fra i progetti per il futuro, la delegazione segnala quello “di costruire un nuovo edificio vicino al campo sportivo del giudiziario, che sarebbe destinato a ospitare al piano terra un laboratorio manifatturiero, e al piano superiore un centro di formazione.

Per quanto riguarda i problemi strutturali, sono sotto accusa in particolare quelli dell’impiantistica: “permangono i problemi all’impianto di riscaldamento, con aree surriscaldate e altre gelide. Nella sesta sezione una buona parte delle lampade a neon nel corridoio sono rotte e di notte gli agenti possono contare solo sulla luce proveniente dall’esterno”.

I problemi igienici, fondamentali in un luogo sovraffollato come il carcere, sono destinati a essere non debellabili facilmente se permangono le condizioni presenti. “E’ stata operata una disinfestazione approfondita – sottolinea la delegazione – destinata a non durare per il perdurare del problema piccioni. Lo stato delle docce nelle sezioni maschili permane inaccettabile. Delle 4 presenti in ogni sezione ne funzionano al massimo 2, gli scarichi sono continuamente otturati e l’ambiente è malsano per il ristagno di umidità e la formazione di muffa”.

Formazione, varie le criticità: attualmente, i corsi professionali sono solo per gli uomini. “Ampliarne il numero risulta difficile perché i bandi impongono un numero minimo di partecipanti piuttosto alto e restringono la partecipazione a quanti abbiano pene detentive di almeno 5 anni – spiegano dalla delegazione – per la stessa ragione non ci sono corsi di formazione al femminile, dove, oltretutto, eventuali progetti sono fermi in vista del progetto di trasferire tutte le donne al Gozzini. La possibilità per le donne di accedere ai corsi scolastici e di formazione fatti nella sezione maschile é stata sospesa in seguito ad alcuni casi “imbarazzanti”, tra cui quello di una detenuta rimasta incinta dopo un rapporto intercorso durante una sessione di esami. La biblioteca della sezione femminile è aperta per poche ore. Mancano libri adatti. C’è un progetto di istituire un accesso al prestito con la biblioteca dell’Isolotto”.

La sfera delle relazioni affettive è in crisi: permangono i problemi di comunicazione con i familiari, è la denuncia della delegazione, in particolare per i detenuti stranieri. “La posta interna è stata sospesa e la comunicazione tra il femminile e il maschile può avvenire solo con il panneggio (sventolare i panni dalle finestre tra una sezione e l’altra)”.

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