Sollicciano, passa ordine del giorno in consiglio per Icam e casa famiglia

I progetti esistono e sono finanziati, di Icam si parla dal 2010

Icam e casa famiglia, via libera dal consiglio comunale a un ordine del giorno in cui si impegnano Sindaca e Giunta: 
“- A dare conto di quanto realizzato per la genitorialità detenuta da parte del Comune di Firenze tra il 2023 e almeno i primi sette mesi del 2024, con relazione scritta da portare all’interno della Commissione consiliare di competenza;
•⁠  ⁠A fornire entro dicembre 2024, al Consiglio comunale, tramite l’ufficio di Presidenza un prospetto:
a) Di tutti i progetti (con relativi importi) destinati a rafforzare percorsi alternativi per la popolazione detenuta, funzionali a portare fuori da Sollicciano chi può accedere a forme alternative di pena;
b) Di tutti gli importi stanziati per progetti legati al carcere di Sollicciano;
c) Di eventuali importi ritenuti necessari dall’Amministrazione comunale per nuovi progetti già ipotizzati, finalizzati a creare percorsi alternativi alla detenzione all’interno di Sollicciano per chi può accedervi”.

“I progetti esistono e sono finanziati, il Comune porti fuori da Sollicciano chiunque ne abbia diritto”, è il commento del consigliere comunale di Spc, Dmitrij Palagi, con Antonella Bundu anch’essa di Sinistra Progetto Comune, con Massimo Lensi , Associazione Progetto Firenze

“Nel 2019 il Consiglio comunale approvò un atto importante su Sollicciano di Sinistra Progetto Comune. Purtroppo non è stato sufficiente per garantire una consiliatura efficace in materia di politiche di detenzione e marginalità. Però non vogliamo sottovalutare l’approvazione all’unanimità del nostro testo odierno, per cui è dovuto un ringraziamento a tutti i gruppi consiliari”.

L’ICAM è un progetto di cui si parla dal 2010, già finanziato, continuano Palagi, Bundu e Lensi. “Ancora non è stato realizzato, nonostante si sappia anche dove realizzarlo. Sappiamo che ci sono stati problemi tecnici in relazione agli affidamenti dei lavori, ma politicamente rimane un ritardo inaccettabile, a fronte del nido all’interno della Casa Circondariale”.

“Dalla relazione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del 2023 abbiamo appreso dell’esistenza di stanziamenti – sempre regionali – per un progetto di casa-famiglia che porti le madri fuori dal circuito detentivo anche attenuato (quale è l’ICAM). Sono percorsi che vanno in una direzione da sempre auspicata: ricomporre il rapporto tra carcere e città per portare fuori da Sollicciano chiunque possa accedere a percorsi diversi. Non è semplice e richiede politiche sociali complessive”.

accedervi».

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