Firenze – Mentre continuano le indagini su quanto avvenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano, dove nove guardie penitenziarie sono indagate per l’accusa di violenze e torture su detenuti in almeno due casi, interviene la politica.
“È molto grave quanto accaduto nel carcere di Sollicciano. Gli atti di violenza compiuti da alcuni agenti penitenziari su dei detenuti sono inaccettabili. Auspichiamo che la giustizia faccia il proprio corso e che le responsabilità vengano accertate con un processo quanto più rapido possibile”, dice l’assessore a Welfare Sara Funaro, che esprime la solidarietà e la vicinanza dell’amministrazione comunale ai detenuti aggrediti e alla direttrice della struttura Antonella Tuoni, con cui si è sentita telefonicamente.
“Ringrazio gli uffici giudiziari e gli investigatori per il lavoro svolto – continua Funaro – che ha fatto emergere una realtà grave e preoccupante a Sollicciano, realtà che va ad aggravare il quadro già critico della struttura in cui ci sono persone con problematicità importanti e spesso provenienti da contesti culturali diversi, che rendono spesso difficile la convivenza”.
A proposito delle violenze subite da alcuni detenuti, Funaro aggiunge che “non devono delegittimare tutto il personale di Polizia penitenziaria, che ogni giorno lavora in modo serio, nel rispetto dei diritti dei detenuti, e in condizioni spesso difficili sia per la carenza di personale che per la grave situazione di criticità strutturale in cui da tempo si trova il carcere, e sulla quale è necessario intervenire”. “Come amministrazione comunale siamo fortemente convinti che la reclusione vada intesa come rieducazione – spiega l’assessore -, non come punizione. Il carcere non deve essere luogo di dolore e sofferenza, ma di rinascita. Le persone devono uscire migliori rispetto a quando sono entrate e proprio per questo sosteniamo progetti per i detenuti all’interno e all’esterno del carcere. Pensiamo infatti che, offrendo loro opportunità concrete con cui mettersi alla prova, possano avere la possibilità di condurre una vita diversa e diminuire il tasso di recidiva”.
L’assessore Funaro si è sentita anche con il garante dei detenuti del Comune di Firenze Eros Cruccolini e con il cappellano di Sollicciano don Vincenzo Russo e nei prossimi giorni incontrerà le associazioni che portavo avanti i progetti nel carcere.