Domenica 25 ottobre,alle ore 16.30, nella sala conferenze del Museo Diocesano di Reggio Emilia (via Vittorio Veneto)si svolgerà un altro appuntamento di musiche strumentali del Rinascimento dell’undicesima edizione della rassegna ‘Soli Deo Gloria. Organi, suoni e voci della città’.
Offerto da Francesco Giudici e Olga Sassi, il concerto Di guerra e di pace avrà come protagonisti i musicisti Stefano Vezzani, Marco Ferrari, Mauro Morini, Corrado Colliard, Fabio Tricomi dell’Ensemble La Pifarescha. Il concerto, che si inserisce nel cartellone delle manifestazioni di “We A-Re Reggio Emilia per Expo 2015”, è in memoria di Rossano Cilloni.
Da sempre i momenti di Guerra e di Pace dividono le vite e i destini dell’umanità. Nonostante le grandi aspettative nei confronti del futuro introdotte dalla scoperta delle Americhe, il Rinascimento non riuscirà mai ad affrancarsi dalla schiavitù delle armi, ma vi convivranno il massimo rifiorire delle arti con vicende di sangue e lotte fratricide. In un secolo dove le arti avrebbero potuto essere finalmente più libere e indipendenti, colpisce l’atteggiamento ossequioso e celebrativo mostrato nel cantare le gesta in battaglia dei protagonisti della politica. Il programma offre allora una rappresentazione in musica fortemente caratterizzata: da una parte la guerra, con il fragore e i ritmi della battaglia, dall’altra la festa con il suo carattere liberatorio di spensieratezza e frenesia quasi apotropaica. E ancora una volta, la malinconica attualità del tema della pace, mai troppo desiderata aspirazione dell’uomo.
Nella scelta del repertorio strumentale compreso tra la fine del Quattrocento e il primo Seicento, si è data la preferenza a brani che trattano della Guerra e della Pace a vari livelli, a partire in primis dal titolo guerresco o celebrativo, oppure legato a momenti di festeggiamento. Più colte e celate tra i pentagrammi sono le tecniche compositive della parafrasi della citazione musicale, con l’utilizzo di linee tratte dal mondo militare (quali gli squilli utilizzati per impartire ordini di movimento alle truppe), con l’inserimento nel tessuto imitativo di melodie quali il cosiddetto ‘tema della battaglia’ a note ribattute e altre melodie tradizionali coeve meno note, contrapposte a invenzioni estemporanee di carattere ritmico e melodico.
L’ingresso è libero e limitato ai posti disponibili.
Gli interpreti
La Pifarescha nasce dall’esigenza e il desiderio di ricreare lo stile, il suono e il fascino dell’Alta cappella, un organico strumentale di fiati e percussioni fra i più diffusi nell’Europa del Medioevo e del Rinascimento, formazione autonoma d’eccellenza da sola, o di appoggio ad altri organici strumentali, vocali, o gruppi di danza. La ricca varietà sonora de La Pifarescha nasce dalla pratica antica e attuale del polistrumentismo degli esecutori, unita a un nutrito strumentario a disposizione (tromboni, cornetti, tromba da tirarsi, bombarde, flauto dolce, ciaramelle, flauto e tamburo, cornamuse, flauto traverso, tamburi, cimbali, triangolo, timpani, salterio ecc.). La scelta degli organici è costantemente coniugata a un’attenta ricerca sugli stili, le prassi esecutive, le caratteristiche e le problematiche dei differenti contesti storico, artistico, sociali all’interno dei quali si muovevano le figure dei musicisti dell’epoca. Un occhio attento è riservato anche alle contaminazioni con le tradizioni popolari, spesso conservate inalterate dal rinascimento fino ai giorni nostri. L’organico, mutevole a seconda delle esigenze di repertorio, permette a questa peculiare formazione di strumenti a fiato (“piffari”), di variare dalla strutturazione quattrocentesca dell’ “alta cappella” a quella prima rinascimentale poi barocca dei “cornetti e tromboni”, formazione “nobile” di fiati per eccellenza nel seicento. Per questo La Pifarescha è in grado di offrire uno spettacolo in cui rivivono lo spessore culturale, le ricerche stilistiche, armoniche e timbriche, la raffinatezza, ma anche la gaia vitalità che hanno fatto dell’Europa nel Rinascimento un universo esaltante, ancor oggi vivo e base della nostra cultura moderna. Attiva in ogni campo dello spettacolo, La Pifarescha si è esibita non solo in programmi da concerto, ma anche in spettacoli con Compagnie di Danza, Attori, Ricostruzioni Storiche e Spettacoli Teatrali. In questa ultima veste, ha realizzato nel 2006 le musiche per “La fabula di Orpheo” di A. Poliziano, in collaborazione con il M.° Claudio Gallico, ideatore del progetto e autore delle musiche, per la regia di Gianfranco De Bosio. La Pifarescha, presente nei maggiori Festival in Italia e all’estero, ha inciso per CPO e Dynamic.
I musicisti dell’ensemble sono regolarmente presenti nei più importanti Festival Internazionali, collaborano e hanno svolto un’intensa attività artistica con prestigiose
formazioni quali: Ensemble Micrologus, La Petite Bande, La Reverdie, Freiburger Barockorchester, Il Giardino Armonico, The Harp Consort, Concerto Palatino, Accademia Bizantina, Venice Baroque Orchestra, Cappella della Pietà dei Turchini, La Stagione
Armonica, Concerto Italiano, La Venexiana, De Labyrintho, Cantar Lontano, Cantica Symphonia, Hilliard Ensemble, Amsterdam Baroque Orchestra, Musiciens du Louvre, Huelgas Ensemble… Numerose le registrazioni per le maggiori emittenti televisive e
radiofoniche, e le incisioni discografiche (Opus 111, Arts, Chandos, Ricordi, BMG, Deutsche Grammophone, Erato, Emi Classic, Glossa, Harmonia Mundi, Sony Classical, Decca e altri) che hanno ricevuto ottime critiche della stampa specializzata e importanti riconoscimenti internazionali (Choc du Disque, 5 Goldberg, ffff Télérama, 10 Répértoire, Diapason d’Or de l’Année ecc.).