Firenze – Nel pomeriggio di venerdì 18 ottobre già alle 17 l’aria inizia a diventare frizzante dentro e fuori l’ottocentesca stazione Leopolda di Firenze. Con una mostra fotografica dedicata a Tiberio Barchielli inaugurata da Matteo Renzi si da il via alle registrazioni del numerosissimo pubblico giunto ai cancelli di Viale Rosselli. In poco tempo gli ambienti raggiungono la massima capienza costringendo l’organizzazione alle ore 20 a dirottare il personale in eccesso, più di 500 persone, verso un piazzale adiacente con allestito un megaschermo. Ma non basterà nemmeno questo spazio a contenere le altrettante persone che dopo qualche ora dovranno rassegnate ripiegare sulla diretta streaming. In mezzo all’entusiamo però si sente nell’aria l’assenza dei grandi nomi di linea renziana o quasi presenti alle passate edizioni, rimasti in seno al PD.
Alle 21 si contano con una mano i personaggi di rilievo della scena politica nazionale che vengono presi d’assalto dai leopoldini affamati di selfie da postare sulle proprie bacheche. Alla stazione si sa si è sempre in partenza e oggi parte un nuovo treno, il numero 10, che non sembra avere molta forza per scalare le montagne e trascinare più di tanto l’opinione pubblica, non più del 5% di essa. Ma il popolo di Renzi ha entusiamo e fiducia nel futuro e c’è che arriva a dire che tra qualche stazione, la locomotiva di Rignano sull’Arno potrebbe rappresentare non solo un brutto sogno per il governo in carica, ma addirittura l’incubo della caduta anzitempo dalla compagine giallo-rossa. In una e-news Matteo Renzi afferma “Sarà una Leopolda particolare, che assomiglierà molto a quelle delle origini. Ragioneremo di come sarà il mondo tra 10 anni e di quale Italia vogliamo”.
Nella serata di apertura è stato presentato una sorta di business plan per l’Italia, fatto di crescita e sostenibilità, raccontando quali saranno le sfide ambientali, infrastrutturali, economiche dei prossimi anni e come saranno, secondo Italia Viva, le città intelligenti di domani. Sabato mattina, spazio alla presentazione del Family Act e al “dramma della crisi demografica italiana”, dalle ore 11 partiranno invece i lavori dei tavoli, che costituiranno la base di partenza per il programma di Italia Viva. Poi gli interventi dal palco, che andranno avanti fino alle 17.30 quando invece sarà svelato il simbolo del nuovo partito, scelto attraverso una gara online. La chiusura domenica mattina, quando interverrà anche il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova e poi dalle 12 l’intervento conclusivo dello stesso Matteo Renzi.