Ammontano a 33 milioni di euro le risorse stanziate dalla Regione per garantire il sostegno ai servizi sociali e socio-sanitari sul territorio, a partire da quelli per l’infanzia e le famiglie. A tutto ciò si aggiungono interventi a favore dei minori, per contrastare la dispersione scolastica, per favorire l’integrazione sociale degli immigrati, per contrastare la povertà estrema.
Si tratta della ripartizione del Fondo sociale regionale per il 2016, presentata dalla giunta in commissione Politiche per la salute e Politiche sociali.
Il provvedimento, che sarà all’esame dell’esecutivo regionale in una delle prossime sedute, mette a disposizione quasi 18 milioni di risorse regionali più 15,5 milioni provenienti dallo Stato e già programmati a fine 2015 nell’ambito del Fondo sociale locale destinato ai Comuni.
Buona parte delle risorse regionali sono destinate a finanziare il Fondo sociale locale rivolto ai Comuni o loro Unioni per i servizi sul territorio. L’obiettivo è sostenere in particolare i progetti di contrasto alla povertà estrema e all’impoverimento generato dalla crisi economica, a contrastare l’esclusione sociale, a favorire l’integrazione sociale degli immigrati, per offrire sostegno alle famiglie.
I restanti 2,7 milioni di euro (dei 18 milioni di provenienza regionale), sono invece a disposizione dei soggetti pubblici che fanno parte del Progetto regionale Oltre la Strada (210mila euro), che da anni realizza interventi di assistenza e integrazione sociale delle vittime di tratta, sfruttamento e riduzione in schiavitù, e ai Comuni sede di carcere (Bologna, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Forlì, Ravenna, Rimini), per realizzare programmi di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e migliorare le loro condizioni di vita in carcere (550mila euro).
In primo piano anche l’impegno per rafforzare la rete dei Centri per le famiglie regionali (754mila euro, dei quali 400mila regionali e 354mila statali) per sostenere e promuovere il benessere delle famiglie, specialmente quelle con figli minori.
Il provvedimento prevede inoltre lo stanziamento di un milione di euro da ripartire tra i Comuni o Unioni di Comuni, per facilitare l’uso del trasporto pubblico locale da parte di persone fragili da un punto di vista sociale, prestando particolare attenzione alle famiglie con più di quattro figli e a basso reddito.