Smog alle stelle, in città un 2011 drammatico

Il presidente di Legambiente, Massimo Becchi: “Debole risposta del Comune”

Mentre squillano le trombe per il quinto posto ottenuto da Reggio nella classifica sulla qualità della vita di Italia Oggi, il presidente di Legambiente Massimo Becchi lancia l’allarme: “Smog alle stelle, 2011 drammatico per la qualità dell’aria”

“Purtroppo – afferma Becchi – la reazione del Comune di Reggio è stata ancora una volta debole e contraddittoria, con blocchi del traffico programmati, poi revocati ai primi segnali di pioggia, per poi essere riattivati poco dopo o cancellati per esigenza del commercio. Un comportamento che non è coerente con la gravità del fenomeno e con gli effetti sulla salute. E’ bene ricordare, come cita anche il sito dell’Arpa, che l’aumento delle concentrazioni delle PM10 è direttamente correlabile a aumento di ricoveri ospedalieri e di patologie per cause respiratorie e vascolari. Per questo Legambiente chiede che il 2012 si apra con una maggiore fermezza e con la capacità della regione e dei sindaci di mettere in atto azioni di emergenza serie e continuative assieme ad azioni strutturali sul traffico”.

La centralina di Viale Timavo in città, nell’anno appena concluso, ha rilevato 86 sforamenti del limite consentito sui 35 permessi, più del 2010 e del 2009. Non va meglio in provincia dove a Casalgrande si segnalano 66 sforamenti, a Castellarano 47 e a Guastalla 72. Per trovare un dato peggiore sulla centralina di Viale Timavo si deve andare nel 2008, con 109 sforamenti (ma meno per le altre due presenti in città).

“Se i blocchi del traffico episodici non risolvono il problema a monte, – continua Becchi – è necessario comunque un forte segnale culturale che l’uso dell’auto privata deve diventare sempre più ridotto nelle nostre città. Quindi i blocchi devono essere mantenuti ed estesi ad ampie aree delle città, riducendo al minimo le deroghe, ora eccessive”.

“Con riferimento alle azioni strutturali – conclude Becchi – è necessario destinare i fondi per gli investimenti con priorità assoluta al trasporto pubblico cittadino e pendolare (che continua a perdere ogni anno utenti) e alla rete delle piste ciclabili. Anche sul versante delle abitazioni l’urgenza è quella di mettere mano alla riqualificazione delle città riducendo i consumi del patrimonio edilizio costruito dal dopoguerra agli anni ’90, individuando gli strumenti urbanistici ed economici per farlo. Insomma se nell’immediato i blocchi del traffico sono la soluzione da applicare, nel lungo termine la lotta allo smog si fa con i piani regolatori e sulla scelta degli investimenti infrastrutturali. Non si può infatti sperare, come accade oggi, che la pioggia risolva i nostri problemi”.

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