Firenze – Se non si preannuncia guerra, almeno battaglia sì. Oggetto del contendere è il giro di vite impresso dal Comune di Firenze sulle sale slot e videlottery, che il Tar della Toscana ha stoppato, accogliendo il ricorso di alcuni esercenti contro le norme messe in piedi dall’amministrazione comunale per combattere la ludopatia e che il tribunale amministrativo della Toscana ha annullato. Infatti, per arginare il dilagare di queste forme di “intrattenimento” responsabili di scatenare molto spesso una vera e propria dipendenza, il Comune aveva previsto il dimezzamento delle ore di apertura delle macchinette che passavano da 12 a 6 ore e il divieto di apertura accanto a punti sensibili, fra cui, oltre a presidi ospedalieri, scuole, centri sportivi (già incluso nella disciplina regionale), erano compresi i centri anziani, le mense, ed altre strutture “socializzanti”. Inoltre, l’amministrazione aveva contemplato la possibilità di infliggere ulteriori inasprimenti delle sanzioni per gli esercizi che avessero svolto queste attività in violazione delle norme.
Sul punto, l’intervento dell’assessore allo sviluppo economico Cecilia Del Re è chiara: “La pronuncia del Tar non bloccherà la nostra battaglia contro la ludopatia, una battaglia che consideriamo necessaria e inevitabile per il bene della città e dei fiorentini”. L’assessore ventila anche un possibile ricorso: “Valuteremo se procedere con ricorso al Consiglio di Stato o modificando le argomentazioni dell’atto, ma di certo continueremo questa battaglia. Lo faremo già nelle prossime settimane portando in Consiglio comunale, insieme all’assessore al Welfare Sara Funaro, il nuovo regolamento contro il gioco d’azzardo al quale abbiamo lavorato insieme ad Anci Toscana e agli altri comuni della nostra Regione. La ludopatia – conclude – è una piaga che dobbiamo sconfiggere”.