La Regione ha disposto la sospensione in tutta l’Emilia – Romagna di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, come fatto sin qui nel cratere del sisma.
E’ la conclusione della vicenda iniziata pochi giorni fa con un articolo della rivista Science, in cui si ventilava che il sisma che due anni fa ha devastato le province di Modena, Ferrara e Mantova potrebbe essere stato causato da trivellazioni per la ricerca di idrocarburi. Non una correlazione, né una causalità dimostrata, ma pur sempre un “non si può escludere che…”, su una delle riviste scientifiche più prestigiose del mondo.
Ieri, in viale Aldo Moro l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo ha confermato le indiscrezioni in merito, pubblicate sul “rapporto Ichese” (commissione avviata per iniziativa della Regione) che doveva appunto accertare la correlazione tra le attività di trivellazione nel modenese e il sisma del 2012.
Si legge sul rapporto: “Esiste una correlazione statistica tra l’aumento della sismicità prima del 20 maggio 2012 e l’aumento dei parametri di produzione da aprile/maggio 2011. Quindi non può essere escluso che le azioni combinate di estrazione ed iniezione di fluidi in una regione tettonicamente attiva possano aver contribuito, aggiungendo un piccolissimo carico, alla attivazione di un sistema di faglie che aveva già accumulato un sensibile carico tettonico e che stava per raggiungere le condizioni necessarie a produrre un terremoto. La Commissione ritiene altamente improbabile che le attività di sfruttamento di idrocarburi a Mirandola e di fluidi geotermici a Casaglia possano aver prodotto una variazione di sforzo sufficiente a generare un evento sismico “indotto”. L’attuale stato delle conoscenze e l’interpretazione di tutte le informazioni raccolte ed elaborate non permettono di escludere, ma neanche di provare, la possibilità che le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi nella concessione di Mirandola possano aver contribuito a “innescare” l’attività sismica del 2012 in Emilia”.
Nel corso dell’intervento si sono fatte sentire le proteste dei manifestanti in sala. Durissimi i consiglieri Giovanni Favia e Andrea Defranceschi. “Assessore non usi la parola trasparenza, tenevate questo rapporto chiuso nel cassetto da due mesi e le notizie sono uscite solo grazie a giornalisti coraggiosi, uno dei quali (lavora per Science, ndr) ha ricevuto pressioni affinché non pubblicasse la notizia” ha detto Defranceschi. “Non da noi” ha replicato il presidente regionale Vasco Errani.
L’assessore Gazzolo ha aggiunto che il rapporto Ichese nasce da un impulso della Regione, che ha convocato quello studio.
“Chiedo scusa di quanto è accaduto. Ma mi si creda, in buona fede si voleva realizzare esattamente questa dinamica”. Ovvero la diffusione, insieme alla relazione della commissione Ichese, anche delle raccomandazioni. Queste le parole presidente Errani, intervenuto in aula dopo le polemiche dei giorni scorsi sui ritardi nella diffusione del rapporto.