Per riparare i danni del sisma che ha colpito la bassa modenese nel 2012 sono stati erogati finora oltre 2,7 miliardi di contributi, 1,4 dei quali liquidati per la ricostruzione di abitazioni e imprese. Il “cratere” quindi si restringe, con 25 comuni che hanno pressoché concluso la ricostruzione privata. Sono 60 su 134 i soggetti pubblici che hanno ottenuto tutti i finanziamenti per poter portare a termine le opere di loro competenza.
Ben 1.770 piccole imprese dei centri storici e centri abitati, in comuni ricompresi nelle Zone franche urbane, per due anni hanno potuto beneficiare di agevolazioni fiscali per 39,2 milioni. In questo ambito la Regione ha anche introdotto meccanismi più semplici per la liquidazione dei contributi alle aziende danneggiate.
Sono alcuni dei numeri e percorsi della ricostruzione post terremoto in Emilia tracciati nell’ultima audizione alla terza Commissione dell’Assemblea legislativa, a quasi quattro anni di distanza dalle scosse del 20 e 29 maggio 2012.
Per le opere pubbliche e i beni culturali, gli interventi inseriti nell’apposito Programma sono 2.039 e ad oggi hanno una copertura di oltre un miliardo.
Per quanto riguarda le abitazioni, sono 4.069 i cantieri conclusi (circa 13 mila le unità abitative) che hanno consentito a oltre 18 mila persone di rientrare a casa.
Per quanto riguarda la sicurezza e l’adeguamento sismico dei capannoni ad uso produttivo, a breve uscirà un nuovo bando Inail che chiuderà il 30 giugno. La procedura di prenotazione svolta nel mese di marzo ha visto 2.046 imprese interessate per un totale di contributi di circa 500 milioni di euro. Pertanto il Commissario ha provveduto a richiedere l’erogazione delle ulteriori due annualità di fondi Inail.
In costante riduzione l’assistenza alla popolazione. Ad oggi i nuclei famigliari assistiti sono 3.347, a maggio 2012 erano 16.547 (meno 80%). Le forme di assistenza continuano ad essere diversificate e riguardano esclusivamente i nuclei familiari con percorso di rientro perché proprietari dell’abitazione o perché in affitto con diritto al rientro una volta ristrutturata la casa.
Le forme più utilizzate rimangono il contributo per l’affitto (1486 nuclei), il contributo di disagio abitativo (1216 nuclei) e gli alloggi in locazione temporanea (289 nuclei). Per quanto riguarda, invece, i moduli abitativi provvisori, dei 757 approntati nel 2012 oggi ne sono rimasti 150.