Firenze – Sinistra, fronte unito per la sanità pubblica. Oggi pomeriggio in contemporanea col consiglio regionale, si è tenuto un presidio del sindacalismo di base (Cobas-Cub-Usb) con l’adesione di tanti movimenti e partiti della sinistra. Circa un centinaio di persone in rappresentanza che con slogan, cartelli e bandiere, hanno non solo protestato contro le politiche sanitarie nazionali, con il continuo avanzamento del privato sul pubblico, ma anche, nello specifico, contro le politiche sanitarie toscane, che “riproducono – come spiega Paola Sabatini dei Cub – la politica delle esternalizzazioni, dei tagli e delle privatizzazioni”. A partire dalla “famosa” delibera 235 del 2012, ricorda la sindacalista, è cominciata la riduzione sempre più sensibile di posti letto, la chiusura di piccoli ospedali , gli accorpamenti di presidi e conslutori, l’esternalizzazione dei servizi territoriali, la privatizzazione delle Rsa e del servizio domiciliare, fino all’accorpamento nel 2015 delle Asl, passate da 12 a 3. “Un sistema di impoverimento e precarizzazione del lavoro e dei servizi – continua Sabatini – che ha mostrato la corda proprio nell’emergenza più profonda, quella del Covid, svelando la sua profonda debolezza a impartire con efficacia e tempestività i servizi agli utenti, incapaci spesso persino di riuscire ad accedere ai servizi territoriali”.
Slogan e bandiere, ma anche richiesta di portare le istanze di una buona fetta della sanità toscana nelle stanze della politica. I consiglieri regionali che sono scesi per incontrare ed ascoltare i cittadini sono stati Andrea Quartini, M5S, Paolo Sarti, Toscana a Sinistra, Monica Pecori, Gruppo Misto, che hanno ascoltato e in parte condiviso le istanze del presidio.
Il presidio di oggi rappresenta il punto di arrivo delle varie iniziative messe appunto a cominciare dal 26 giugno, con un presidio in Piazza Duomo davanti agli uffici della Regione Toscana. L’iniziativa di oggi, dal titolo “La salute non si vende, vi aspettiamo fuori” è stato organizzato dall’ assemblea “Ogni Giorno il Primo Maggio”, in cui si è consolidata una rappresentanza unitaria delle varie sigle partitiche, gruppi e movimenti di sinistra, e del sindacalismo di base.